Tutelare il latte italiano è per noi allevatori non una moda o un passatempo ma bensì darci la possibilità di poter pretendere un futuro migliore per noi e per i nostri figli.
Il Gruppo Lactalis che detiene la quota maggioritaria di mercato è un Gruppo industriale che preferisce non remunerare la qualità del nostro latte con la conseguenza della chiusura delle nostre stalle, frutto di sacrifici di generazioni di lavoro famigliare.
Dal nostro latte, detentore del maggior numero di controlli sanitari nell’UE, nascono derivati d’eccellenza conosciuti in tutto il mondo. Ogni giorno in Italia chiudono tre stalle perchè il prezzo di mercato del latte, deciso da Lactalis, è al di sotto dei costi di produzione (stimati sono attorno ai 10 centesimi al litro superiori al prezzo del latte alla stalla, che attualmente è di circa 32/34 centesimi).
Se vuoi difendere la qualità del latte italiano, se vuoi sostenere i nostri allevamenti non acquistare e non consumare tutti i prodotti del Gruppo Lactalis a marchio Parmalat, Galbani, Vallelata, Invernizzi, Locatelli, President, Cademartori: latte fresco, latte UHT, latte microfiltrato, latte alta digeribilità, latti funzionali, latte per l’infanzia, yogurt, dessert, panna, besciamella, mascarpone, creme, stracchini, crescenza, robiola, mozzarelle, ricotta, scamorza, sottilette, formaggi fusi, brie, camembert, emmental, roquefort, formaggi di capra, caciotte, pecorini, provolone – #boicotLactalis.
Scommettere sul latte italiano vuol dire non solo tutelare la salute dei nostri figli ma anche consentire la prosecuzione della nostra millenaria tradizione casearia invidiata ed imitata in tutto il mondo.
Se consumi latte straniero ucciderai le nostre Aziende Agricole.
Chi crede nel lavoro guarda al futuro.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra