Il puntuale articolo del Dr. Angelo Gamberini pubblicato su Agronotizie lascia stordito un qualunque lettore nel vedere la lontananza del pensiero e dell’attività politica dalla drammatica realtà in cui vivono le stalle italiane. Calcolatrice alla mano arriveranno cifre irrisorie ai nostri allevatori. Quando avverranno i pagamenti? Dopo un anno da quando l’Europa si è accorta della crisi?
Abbiamo a che fare con una Europa lontana, sorda alle reali esigente quotidiane, incapace di costruire strumenti che possano permettere interventi immediati atti a porre soluzioni drastiche. Tutto sempre fumoso, accordi parziali e del momento, frutto di compromessi spesso discutibili. L’importante è dimenticarsi del primario !
Era settembre del 2016 quando Bruxelles decise di andare in aiuto della zootecnia colpita dalla crisi. All’ Italia erano destinati quasi 21 milioni di euro, sui 356 milioni di euro complessivi messi a disposizione dalla Commissione europea. I singoli Stati hanno poi avuto la libertà di integrare questa cifra con fondi nazionali, sino ad un raddoppio. In assenza di un provvedimento nazionale, per gli allevatori italiani questi aiuti sono rimasti sino a ieri un miraggio. Il primo marzo, dopo sette mesi di attesa, è arrivato il decreto del ministero per le Politiche agricole con il via libera all’impiego di questi fondi, che nel frattempo, con l’integrazione nazionale, sono saliti a circa 42 milioni.
LE STALLE DEL TERREMOTO
Una parte rilevante di questa cifra, oltre 13 milioni di euro, è riservata agli allevamenti delle aree colpite dal terremoto. Il dettaglio degli interventi destinati a sostenere il mancato reddito degli allevamenti di bovini, ovini e suini dei 131 comuni colpiti dal sisma è già stato pubblicato l’8 marzo da AgroNotizie.
GLI AIUTI PER IL LATTE DI MONTAGNA
Una parte rilevante, pari a 14 milioni di euro, è riservata agli allevamenti da latte delle zone di montagna. Il premio sarà modulato in base alla presenza di vacche (che devono aver partorito almeno una volta) in allevamento alla data del 31 luglio. Condizione indispensabile per accedere al premio è la presenza degli animali nel registro della Banca dati nazionale. Il premio, come anticipato, è modulare e va integralmente alle prime 100 vacche presenti in allevamento. Per le vacche comprese fra 100 e 200, il premio si riduce del 50%. Dai 200 capi in poi il premio scende al 25%. Per stabilire l’entità di questo e degli altri premi, sarà necessario attendere la conclusione del programma di aiuti per conoscere il numero dei capi in regola con i requisiti richiesti.
PECORE E CAPRE
Agli allevamenti di ovini e caprini è destinato un budget di 6 milioni di euro finalizzato al miglioramento della qualità del gregge. L’importo massimo del premio è fissato a 15 euro per capo ed è destinato agli animali macellati fra il primo marzo e il 30 giugno 2017. Anche in questo caso è condizione indispensabile la registrazione degli animali nella Banca dati nazionale. Infine va precisato che il premio è limitato al 15% del gregge.
SOSTEGNO AI SUINI
Per gli allevamenti di suini il premio è finalizzato al miglioramento della qualità e del benessere degli animali e può contare su una disponibilità di oltre 8 milioni di euro. Come nel caso degli ovini è fissato un importo massimo del premio, in questo caso pari a 45 euro per ogni scrofa. Per accertare l’impegno verso il miglioramento del benessere animale, il premio sarà concesso solo alle scrofe che hanno terminato la lattazione nel periodo compreso fra il 1 marzo e il 30 giugno del 2017. Sarà poi necessaria una certificazione veterinaria che attesti un periodo di lattazione di almeno 28 giorni. Si vuole in sostanza scoraggiare lo svezzamento precoce dei suinetti. Un aumento del premio del 25%, sarà poi destinato agli allevamenti di più modeste dimensioni, con meno di mille scrofe.
LE SCADENZE
Si attende ancora la pubblicazione del decreto ministeriale sulla Gazzetta Ufficiale, condizione necessaria alla sua applicazione. Ciononostante, Agea ha già provveduto a fissare le regole e la tempistica per l’erogazione di questi premi. Gli allevatori che ritengono di avere le condizioni necessarie per accedere i premi dovranno presentare domanda a partire dal 28 marzo, ma non oltre il 17 aprile.
I politici e le sindacali fanno solo grandi annunci.
Cari politici, vogliamo pensare di promuovere soluzioni concrete in tempi certi?
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra