#Bail-in in estrema sintesi, una garanzia solo per le #Banche europee

#Bail-in in estrema sintesi, una garanzia solo per le #Banche europee
Cos’è il “bail-in”?
Ne sentiamo molto parlare in questo periodo, ma ancora nessuno ha spiegato con chiarezza, magari senza entrare nel merito della mera parte tecnica (che non sapremmo nemmeno noi spiegare), ma in pratica è l’esatto contrario del “bail-out”, che andiamo a spiegare:
 
Si ha un “bail-out” quando una società, normalmente privata, viene in un certo modo protetta, o garantita, da un’altra società o ente, generalmente pubblico. E’ il caso del salvataggio delle banche private da parte degli Stati Nazionali. In altre parole, si evita il fallimento di un’azienda privata con i soldi della collettività.
 
Vien da se, che se non è più lo Stato a garantire per i depositi bancari, vuol dire che è “in” nel senso che la garanzia non viene dall’esterno della Banca, ma proviene dall’interno, quindi dai depositi, dalle obbligazioni verso la Banca stessa e dai titoli in essere. In pratica, se avete una buona memoria, ricorderete che a Cipro nel marzo 2013, accadde proprio un “bail-in”, in pratica le Banche si appropriarono dei depositi dei correntisti. Si videro scene simili durante il default della Grecia tra il 2014 ed il 2015, con la gente che si accalcava ai bancomat per prelevare quel poco che era possibile prima che le banche (oramai in fallimento per via dei troppi debiti a cui lo Stato non poteva fare “bail-out”), facessero man-bassa. In realtà l’art. 44 pone delle esclusioni da questo “prelievo”, ma non credo sia molto favorevole in ogni caso.
 
Ma perchè ora il problema è più sensito? Il problema nasce a causa di una normativa europea in materia, varata nel giugno 2013 (ma Ignazio Visco ne ha parlato solo ad aprile 2015), ricordiamo che le direttive europee sono vincolanti per gli Stati membri. Questa direttiva (abbreviamo per sintesi) disciplina le “garanzie” a tutela dei risparmiatori. Nella normativa, tolti gli azionisti che è giusto rischino il capitale proprio senza garanzie, accomuna sotto la categoria “risparmiatori” sia i sottoscrittori di titoli obbligazionari sia i “correntisti”.
Sfugge al legislatore (oppure no ed è voluto) che un obbligazionista è un risparmiatore, mentre un correntista che ha solo depositato i suoi soldi in conto corrente è semplicemente un depositante.
 
Fondamentalmente credo che il motivo principale è dato dal fatto che i maggiori “creditori” sono altre Banche (private), soprattutto tedesche, quindi vien facile immaginare il perchè il “bail-in” sia stato imposto, per far si che in caso di fallimento di qualsivoglia banca Europea, non sia sempre la Germania a pagarne lo scotto. Che siano quindi i risparmiatori “locali” a farlo, quasi banale lo scopo per quanto sia evidente.
 
E i “piccoli” creditori? Il rischio che alcune Banche considerate poco solide possano subire un esodo della clientela con conseguenze facilmente immaginabili è piuttosto alto.
Oppure, volendo pensar male (vedi i casi delle 5 piccole banche fallite di cui le cronache sono piene in questi giorni) le stesse Banche si lascino fallire o, con dolo, le si fanno fallire per non doverci mettere capitali Europei e che lo Stato in questione reagisca con una “Salva Banche” per salvare i dorati glutei dei dirigenti bancari, facendo far carico del recupero delle fallimentari ad una cordata di Banche concorrenti. Stranamente (ma proprio non si capisce il perchè) non si è mai detto con quali controvalute le generose Banche, note per la loro leggerezza nell’erogare un mutuo a noi comuni lavoratori, abbiano tirato fuori cotanti miliardi di Euro in così breve tempo dal fallimento, forse perchè le neocostituite banche non hanno un solo euro di debito verso nessuno se non verso le suddette e perchè il tasso di interesse di prestito non è certo all’Euribor di ieri, senza contare che saranno inesorabilmente gestite come controllate dalle cedenti il credito.
 
Detto questo, difficile per chi ha più di 100.000 Euro di disponibilità dormire sonni tranquilli a meno che, il vostro Conto Corrente non sia nelle Banche che l’EU considera con maggiore stabilità. Se avete voglia di immergervi in numeri e statistiche, cercate un pò in internet e fatevi una idea, oppure fatevi consigliare da qualche consulente finanziario… se vi fidate…
 
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra