Alessandro Giuliani affronta un argomento molto interessante ed allo stesso tempo poco conosciuto: l’ecologia applicata alle nostre strutture scolastiche.
Incentivare i Comuni a realizzare edifici scolastici totalmente ecologici: a chiederlo al premier è Claudio Del Medico Fasano, promotore dell’associazione La Scuola Ecologica.
Fasano, che è anche presidente del Comitato nazionale per la salubrità dell’aria, si appella a Matteo Renzi perché la ‘scuola ecologica’ è una costruzione “ad alto risparmio energetico che utilizza in massima parte materiali riciclabili e rinnovabili reperibili in natura, che non necessitano di discariche per rifiuti inerti o radioattivi, in quanto interamente riutilizzabili”.
L’ecologista chiede di inserire la novità nel ‘Milleproroghe’. “La scuola ecologica o edifici simili hanno molti vantaggi – sostiene Fasano – Tra i principali, l’assenza di umidità, dal momento che i materiali usati per la costruzione sono perfettamente asciutti. Inoltre, non ci sono infiltrazioni di radon, dal momento che i materiali utilizzati, per loro natura, non trasportano questo gas velenoso dal terreno in superficie. Assente anche la formaldeide: i legnami e i vari trattamenti di protezione e gli eventuali collanti, nonché le pitture finali, sono di origine naturale e privi di qualsiasi agente tossico, a differenza dei legnami chimicamente impregnati presenti sul mercato. Per non parlare dell’antisismicità”.
Fasano ha annunciato anche “un piano di sensibilizzazione verso le istituzioni e le grandi aziende per poter costruire nidi aziendali con il sistema della bioedilizia, i cosiddetti ”eco-nidi”, già sperimentati negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Austria e Gran Bretagna.
Secondo Fasano, negli edifici “tradizionali” vi sono anche pericoli derivanti dal gas radon, considerato un “silent killer, come viene descritto nei paesi anglosassoni è spesso presente nelle strutture costruite tra il 1928 e il 1980; in molte scuole del nord-est e del centro Italia è stata registrata una concentrazione di gas elevatissima, ben più alta dei limiti che l’Ue considera come soglia di pericolo e a lungo Ignorata dagli enti locali, dall’opinione pubblica e dai media”.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra