Category Archives: Il punto di vista

Da mesi sia noi che i nostri Amici abbiamo segnalato pubblicamente l’incredibile discrepanza tra il prezzo sullo scaffale di una normale bottiglia di olio extravergine e bottiglie di alcune note Aziende. Dopo il disprezzo ricevuto da alcuni lettori e dopo le accuse insensate di non riuscire a fare i conti in tasca causa incapacità imprenditoriale apprendiamo di importanti indagini di truffa sull’olio spacciato per extravergine. L’articolo de Il Secolo XIX appare non solo sconcertante ma descrive come la multinazionale Deolo possa agire industurbata sul mercato spacciando, grazie ad una buona capacità pubblicitaria, olio straniero per italiano, olio di oliva per extravergine. Olio venduto come «extravergine» che in realtà non lo era. Si trattava di semplice olio d’oliva, meno pregiato e soprattutto meno costoso. Lo ha scoperto la procura di Torino dopo aver fatto analizzare dei campioni di bottiglie prelevate nei supermercati dai carabinieri del Nas dal laboratorio dell’Agenzie delle dogane…

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Cosa succederà domani al tavolo latte organizzato a Roma? Secondo il nostro punto di vista, condivisibile o non condivisibile, opportuno o insensato, reale o falso, la multinazionale Made in France preparerà un piano di lavoro, per rilanciare l’Azienda e “fare le scarpe” agli Allevatoti ed ai consumatori italiani, sviluppato in tre punti chiave: -alla trattativa di domani potrebbero essere offerti un aumento del prezzo del latte di uno o due centesimi al litro basandosi su un contratto con scadenza a gennaio con la promessa di una seconda convocazione. Di fatto questo secondo incontro in realtà verrà rinviato in primavera così che la multinazionale potrà prolungare il proprio business a danno degli allevatori e dei consumatori. Con molta probabilità per Lactis Italia l’anno 2015 rappresenterà un record storico per il fatturato grazie, ovviamente, la pagamento “contenuto” del latte che acquista nel Belpaese. Verranno esclusi qualunque risarcimento per i danni causati dal…

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A leggere il Codice Etico del Gruppo Lactis Italia detentore dei marchi come Galbani, Vallelata, Invernizzi, President, Cademartori, si viene colpiti da brividi quando appare l’evidenza “la volontà di condurre la propria attività con onestà, integrità, trasparenza, ed apertura, nel rispetto dei diritti umani degli interessi dei propri collaboratori”. Da oggi infatti la Galbani ha deciso di interrompere unilateralmente il ritiro del latte dalle stalle italiane perchè infastidita dagli allevatori che da pochi giorni hanno concretizzato un fronte comune manifestando davanti ai propri cancelli. Davanti ad una protesta legittima e civile degli allevatori, l’industria francese risponde con una vera e propria rappresaglia; il potere ricattatorio della Lactis, dato dal mancato ritiro del latte, merce non accumulabile e deperibile, appare offensivo sia nei confronti delle nostre Aziende modello di eccellenza sia nei confronti dei consumatori beffati da un marchio legato alla tradizione nostrana. E’ inevitabile che venga rivisto il prezzo del…

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Pubblichiamo la versione integrale del comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa dell’Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia Gianni Fava. “La manifestazione di oggi degli allevatori attesta l’impossibilità che avvenga un dialogo tra sordi. L’atteggiamento della dirigenza francese di Lactalis è di chiusura totale, nessuna disponibilità al dialogo, mentre registro una tardiva quanto poco convincente iniziativa del ministro che prevede di incontrare Assolatte. Mi auguro che il ministro si faccia parte diligente al contrario per verificare e valutare le condizioni in Parlamento per una misura straordinaria che riconsegni un asset strategico quale è il latte, e quindi il cibo, nelle mani di un operatore nazionale anche pubblico che possa sostituirsi nel capitale a queste imprese che stanno mettendo a serio rischio la nostra autonomia alimentare, con una politica fatta di importazioni dissennate e mero sfruttamento del buon nome del made in Italy”. Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, denunciando la mancanza di risposte…

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Ad ascoltare gli esperti dell’Organismo Mondiale della Sanità non c’è un alimento che faccia bene alla salute. Nella peggiore delle ipotesi viene il cancro mentre nella migliore ti becchi qualche altra malattia che va dalla carie al diabete, da curabile ad incurabile. Pasta, carne, formaggi, caffè, dolci. La lista degli alimenti “pericolosi” è infinita, allungandosi giorgio dopo giorno. Questi allarmi ingiustificati sono costati al Made in Italy la bellezza di quasi 12 miliardi di euro negli ultimi 15 anni, per effetto del taglio degli acquisti provocato da reazioni ingiustificate. L’impressione, che va a consolidarsi nel tempo, è della nascita ed amplificazione di comportamenti lesivi al nostro sistema agroalimentare particolarmente invidiato e conosciuto in tutto il mondo. Appare sconcertante come la dieta mediterranea, riconosciuta a livello internazionale, sia confusa con diete di altro genere costituite da alimenti completamente diversi; confondere la nostra carne rossa ottenuta senza l’uso degli ormoni con carne…

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A bordo di un camper tre agricoltori, un giornalista di inchiesta e il coordinatore del Movimento Riscatto, Gianni Fabbris, stanno attraversando l’Italia per incontrare gli agricoltori, parlare delle loro storie lontane dalle luci di Expo 2015 e chiamare alla mobilitazione il 31 ottobre a Roma. La Marcia è un forte movimento di base di agricoltori in mobilitazione insieme ai sindaci, a diverse associazioni ed a tanti cittadini contro la crisi agricola e contro il provvedimento del Governo che, imponendo l’Imu agricola, tassa arrogante e devastante economicamente e socialmente, da il segno di quanto ancora non sia chiara la profondità della crisi e i rischi che l’intero Paese corre con un agroalimentare italiano senza agricoltori e in mano agli speculatori. Una condizione che gli agricoltori e i sindaci conoscono bene, mentre ai cittadini arrivano spesso messaggi confusi che alimentano l’idea di un’agricoltura fortemente assistita e finanziata, di agricoltori che si lamentano…

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Pubblichiamo l’intervista integrale al Presidente di Insieme per la Terra Dr. Nicola Gozzoli realizzata in esclusiva dal giornalista d’inchiesta Dr. Eugenio Bonanata pubblicata sul Diario della Marcia del Riscatto 2015. La denuncia, secca, arriva da Bagnolo S.Vito, periferia di Mantova. Vista da qui la “ricca Lombardia” con le sue 50 mila aziende agricole e le vetrine tirate a lucido dell’Expo, appaiono come avvolte nella fitta nebbia padana. Quella nebbia che da queste rende tutto più spettrale già alle prime luci dell’alba. “All’Expo non ci sono le piccole e medie aziende lombarde, quelle che soffrono e non riescono a stare sul mercato”. Parola di Nicola Gozzoli, allevatore, presidente dell’associazione ‘Insieme per la Terra’ e spirito critico a tutto tondo. “Noi produciamo latte per il Grana padano – afferma – e con l’embargo imposto dalla Russia i numeri di esportazione si sono molto ridotti”. E’ pur vero che dalla Cina al Sud…

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Sinceramente non ci sorprendono le solite promesse da mercante che arrivano dal Governo ma la denuncia fatta dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia relativamente ad un settore come il bieticolo saccarifero lascia veramente sconcertati. “Grazie all’ennesimo proclama disatteso da quello che si può definire il ministro degli annunci in Agricoltura, Maurizio Martina, la bieticoltura italiana rischia di sparire definitivamente, trascinando in un buco nero le aziende agricole del nord, dove si concentra maggiormente la coltura bieticola. È l’ennesima presa in giro di un governo che parla molto e fa poco per un settore strategico dell’economia”. Così l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, pone l’attenzione sulla mancata devoluzione di 46 milioni di euro destinati dall’Unione europea al sistema bieticolo saccarifero e relativa all’annata 2009-2010. “Siamo alla farsa – attacca Fava – perché Martina aveva assicurato l’impegno del governo ad assegnare i fondi autorizzati dall’Ue, vecchi di sei anni fa. La solita promessa…

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Già altri articoli ho iniziato con questa frase “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” che guarda caso è citata da uno che la sapeva lunga: Giulio Andreotti. Anche stavolta ci troviamo a dover leggere tra le righe di questo interessantissimo articolo Il capitalismo si morde la coda, anzi se la divora sul Blog di Maurizio Blondet e non posso fare a meno di pensare che la nostra cara (in ogni senso) Unione Europea abbia, in modo così scendilettistico, approvato l’odiato TTIP proprio per dare un pò di ossigeno ad un mercato, quello statunitense, oramai al collasso, stretto nella morsa del debito pubblico, diventato praticamente insostenibile e l’indebitamento delle aziende sostenuto a spron battuto dalla FED. La stessa ha lasciato che le Banche elargissero dollari a tassi vicini allo zero, con troppa leggerezza e poca lungimiranza. Questo incontrollato accesso al credito da parte delle aziende, ha fatto si che si creasse…

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La mancanza di una programmazione seria di tutela del territorio a livello nazionale, si continua ad evidenziare con la totale incapacità nel saper prevenire eventuali dissesti idrogeologici ed ambientali, per poi magari commediare davanti a gravi disastri lesivi, sia in termini di vite umane sia in termini patrimoniali, senza mai prendersi le proprie ben retribuite responsabilità. Secondo i timori dell’Assessore all’Agricoltura Lombarda Gianni Fava “Sulla ripartizione dei fondi destinati al Piano irriguo nazionale, che da due anni non vede la luce, nonostante le rassicurazioni del Ministero delle Politiche Agricole, non accetteremo dal Mipaaf operazioni furbette, a vantaggio delle aree svantaggiate, lasciando le briciole alle Regioni del Nord. Se così fosse, la Lombardia scatenerà la terza guerra mondiale”. Sul tema delle bonifiche Fava ha attaccato “l’inattività del ministero, solerte nel fare comunicati stampa, ma ancora fermo con i 300 milioni di euro destinati alle Regioni per il Piano irriguo e che ha…

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