Category Archives: Il punto di vista

Ciao Nazareno, essendo scomparso da parecchi anni di certo non mi potrai rispondere ma, ne sono sicuro, potrai ascoltarmi. Forse sarò irriverente ma ho deciso di darti del tu. Quando ho letto per la prima volta la tua storia sono sinceramente rimasto sconcertato perché non pensavo che l’altruismo, il senso della famiglia, l’umanità ed il senso dello Stato potessero ancora esistere. Tra le tante cose che mi hanno colpito c’è sicuramente il non aver mai voluto il deposito di alcun brevetto sulle tue ricerche perché hai avuto come obiettivo solo quello di portare pane sulle tavole delle famiglie italiane. Oggi le multinazionali sementiere seguono sicuramente la strada opposta che hai percorso nella tua attività. La ricerca non ha colore politico, la ricerca non può essere tirata per la giacchetta. La ricerca è un lavoro che richiede curiosità, costanza, voglia di rimboccarsi le maniche, studio, umiltà, umanità, voglia di mettersi in…

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I media ci raccontano di una Coldiretti amica dei consumatori e grande difensore dei diritti del popolo agricolo, praticamente, detto in termini gastronomici, la favola del “Mulino Bianco”. Dopo la raccolta di donazioni per l’Africa, dopo la raccolta di denaro per i viticoltori californiani, giusto per disprezzare a piene mani i nostri operatori in difficoltà, assistiamo all’esplicita alleanza con gli industriali. Non ci credete? Pensate che questo paradosso non possa capitare? Provate a leggere l’articolo apparso su Il Punto Coldiretti, rimarrete sicuramente senza parole. Nasce “Filiera Italia”, una nuova realtà associativa che vede per la prima volta il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. La presentazione è avvenuta a Cernobbio nell’ambito dell’edizione 2017 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti che è tra i soci promotori insieme a Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica). Filiera Italia…

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Si sa, l’UE ha come obiettivo la tutela non dei suoi cittadini ma bensì dei soliti “amici” industriali. L’importante è far mangiare al consumatore pasta realizzata con grano di cui non si conosca esattamente la provenienza. Tutela della salute? Nemmeno l’ombra! Prima gli interessi di pochi a discapito dell’intera popolazione. Il comunicato di Federconsumatori lascia veramente sconcertati: Restiamo basiti e attoniti a fronte delle recenti dichiarazioni di FoodDrinkEurope in merito ai decreti con cui il governo italiano ha reso obbligatoria, dal prossimo 16 febbraio, l’indicazione di origine per pasta e riso. L’associazione europea dei produttori alimentari non solo ha criticato aspramente i provvedimenti ma ha chiesto alla Commissione UE di bloccarli. I decreti rappresentano un importante passo avanti per il miglioramento di un sistema di tutela dei cittadini sempre più efficace e Bruxelles non può e non deve assecondare richieste che possano ostacolare tracciabilità e trasparenza. “L’obbligo di indicazione di…

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Caldo record, scarsità di acqua potabile con divieti e restrizioni per il suo uso, siccità, clima estremo e bombe d’acqua: i cambiamenti climatici sono evidenti anche qui a Verona e sembrano di natura permanente. Per le temperature torride possiamo fare poco, ma per la siccità e la scarsità d’acqua ci sono soluzioni. Quali possano essere siamo andati a chiederlo a Tarcisio Bonotto, presidente dell’Istituto di Ricerca Prout di Verona: “Non possiamo più far conto sull’acqua da ghiacciai e dalla neve, ma dovremmo raccogliere l’acqua piovana dove cade. L’acqua piovana dovrebbe essere considerata una risorsa, non un problema. Va bene tenere in ordine la rete fognaria per lo smaltimento, viste le caratteristiche delle precipitazioni recenti rare e violente, però sarebbe bene attrezzarsi anche per la conservazione dell’acqua. Vasche, pozze e bacini di raccolta sparsi nel territorio collegati da canalizzazioni, per raccogliere la pioggia dove cade, ripristino di fossati e canalizzazioni, riforestazione…

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Preg.mo Direttore, sinceramente trovo sconcertanti le dichiarazioni del Vicesindaco di Mantova Dr. Giovanni Buvoli “Ciò che incasseremo verrà speso solo per far conoscere la città e attirare turisti”. Nell’anno della Capitale della Cultura come no profit abbiamo insistito perché fosse discusso ed approvato in Consiglio Comunale il nostro “Regolamento per la tutela e valorizzazione dei prodotti tipici locali e per l’istituzione della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine)”, senza riuscirci. Ora, nell’anno della Capitale Gastronomica Europea, ci troviamo di fronte al vuoto assoluto. Al Comune di Mantova non interessa nulla delle eccellenze agroalimentari del territorio. Punto focale di questa amministrazione è spendere ed investire in cantieri senza curarsi delle reali esigente delle imprese locali. Le fondamenta delle nostre Città sono state costruite grazie all’attività agricola; la storia probabilmente non ha insegnato nulla al Partito Democratico che, in realtà, odia profondamente il settore agroalimentare. Anche i bambini di scuola elementare sanno che…

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Nel caso in cui vogliate conoscere la reale situazione di strategia economica italiana potete proseguire la lettura di questo articolo. L’approfondimento di Scenari Economici lascia veramente esterrefatti. Verrà o non verrà privatizzata l’acqua a favore dei soliti amici del PD? (…) Prima che il PD scompaia politicamente temo farà molti altri danni. Infatti il PD è il partito responsabile di fatto di tutte le privatizzazioni forzate o volontarie italiane, vendute per un tozzo di pane: Montedison, Telecom, grandi banche, autostrade, sempre a vantaggio dei loro sodali ed amici amici italiani o stranieri. Non a caso Enrico Letta insegna in Francia all’università dei servizi segreti francesi, Science Po (da verificare il ruolo dei francesi nelle privatizzazioni italiche): ho conosciuto personalmente un ufficiale dei servizi segreti d’oltralpe e vi assicuro che la debacle di Montedison, determinata da una tangente pagata al presidente vicario del tribunale fallimentare di Milano che poi decretò l’indebito…

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Oramai è palese, non v’è ombra di dubbio, Martina ci offende e lo fa nel modo più bieco, facendoci pensare che lui è attendo alle difficoltà del settore: C’è bisogno di trasparenza nella filiera e verso i consumatori – afferma il Ministro Maurizio Martina – e il ‘Codice etico’ sottoscritto oggi va proprio in questa direzione. Eh si, dopo anni ed anni di urla disperate, suicidi, aziende che chiudono per colpa di un mercato squalo, arriva bello fresco in luglio 2017 a dirci che ci sta lavorando da un po: Da tempo stiamo lavorando per garantire più equilibrio e più equità nei rapporti tra produzione e distribuzione anche nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori. Noi ci siamo. Ma dove siete? O meglio, dove eravate quando la gente spendeva ogni sua goccia di sangue nel tentativo di far sentire la propria voce o riportava quella degli altri, come…

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Si sa a volte l’unica cosa che rimane da fare è quella di pregare. Coldiretti, sindacato renziano vicino al mondo cattolico, prega ogni giorno di ricevere “aiutini” economici e politici per stare in piedi, evitando così una vera e propria implosione. Classico è il caso del CETA: davanti all’opinione pubblica si parla per un verso, magari grazie ad una buona oratoria e tante belle bandiere colorate, mentre la realtà è esattamente l’opposto. La pagina Facebook Agricoltura in Rivoluzione commenta così la manifestazione di Coldiretti a Roma: Il presidente Coldiretti Moncalvo l’Italiano, con una folta delegazione (CGIL, Legambiente, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Fairwatch e Greenpeace) corre al Senato a incontrare Piero Grasso, per esprimere forti perplessità sul Ceta. Moncalvo l’europeo invece è vice-presidente di Copa-Cogeca (l’organizzazione europea che raccoglie cooperatori e imprenditori agricoli europei) che ha già dato parere favorevole allo stesso Ceta. Quando si è democristiani dentro. Ma questi cattolici…

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Mentre Zonin fa shopping a Milano, mentre le sindacali pensano a dove riporre le proprie natiche sotto il sole grazie ai “sudati” risparmi, mentre i politici persistono nella loro incapacità, la campagna annega nella disperazione. L’Italia delle bugie e l’Italia della realtà. E’ la cooperativa Trisaia di Rotondella ad aver diffuso queste foto il 20 giugno. “Ci sentiamo in dovere di denunciare – comunica la cooperativa Trisaia – uno dei fenomeni più gravi e spaventosi degli ultimi anni. Siamo arrivati davvero a un punto in cui l’agricoltore, che con fatica e sudore si impegna per l’intero anno a coltivare piante al fine di raccogliere e vendere i frutti, deve arrendersi di fronte a un sistema in cui egli non riesce nemmeno più a sostenere se stesso, figuriamoci una famiglia intera”. “Questo perché? Il motivo è molto semplice: l’agricoltura non conta più nulla per nessuno e nessuno si preoccupa di tutto…

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Leggiamo il Comunicato stampa del Servizio Stampa CAI edito da Roberto Guidotti e Matteo Bernardelli, che Vi riportiamo integralmente qui sotto: “L’agricoltura di precisione e l’agricoltura conservativa richiedono investimenti minimi di 150.000 fino a 600.000 per cantieri abilitati alla raccolta con la mappatura dei terreni, la semina e la concimazione a rateo variabile. Questo significa che, per avere un differenziale positivo di 50 euro ad ettaro, la superficie dominata deve essere  di almeno 1.000 ettari l’anno, tenuto conto di un ammortamento su 6 anni”. Così ha detto il vicepresidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Sandro Cappellini, intervenuto ieri in audizione alla Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni, insieme a Roberto Guidotti, responsabile dello staff tecnico di Cai. La richiesta avanzata alle Regioni è andata nella direzione di prevedere l’accesso ai Programmi di sviluppo rurale per i finanziamenti agli investimenti tecnologici. “Non possiamo sperare che l’innovazione passi attraverso le poche aziende agricole…

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