Category Archives: Il punto di vista

Italia la patria del buon cibo, del vivere bene e dell’arte, è per questo che siamo conosciuti nel mondo. I migliori cuochi del mondo sono italiani, le più catene di ristoranti più importanti del mondo sono italiane o ne hanno origine, le aziende che si occupano di agroalimentare con maggiore diffusione mondiale sono di origine italiane, poco importa se poi negli anni sono state acquistate ed inglobate in qualche multinazionale del cibo a causa della globalizzazione, è sicuramente certo che se si tratta di cibo e salute, si ricade nella cucina italiana, la cucina mediterranea, quella con il patrimonio di biodiversità più ampio del mondo. Questa grande passione per il cibo genuino e per l’attenzione a quello che si mangia ha radici lontane, arriva dai nostri nonni ed ancora prima, quando la terra dei nostri orti nel retro delle case di corte era una delle fonti principali di approvvigionamento dell’epoca. Si…

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Prima agli italiani vengono chiesti sacrifici economici da “lacrime e sangue” e poi, finiti nell’amministrazione renziana, cadere nel Paese dell’abbondanza economica. L’assalto alla diligenza, ossia delle casse pubbliche, continua senza sosta. Per comprare il SI al referendum del 4 dicembre Renzi + Martina + Coldiretti hanno deciso di aumentare di sanapianta la quattordicesima ai pensionati agricoli. Pochi mesi fa l’Inps era sull’orlo della crisi finanziaria mentre oggi gode di ottima salute. Miracolo divino o piuttosto una sonora presa in giro che definiremo meglio a gennaio con una amara sorpresa? Sentiamo, senza avere un olfatto particolarmente acuto, puzza di bruciato a leggere l’articolo trionfalistico de Il Punto Coldiretti. Non avete la sensazione che ci credano cretini ? Sono circa 800mila i pensionati coltivatori diretti che dovrebbero beneficiare dell’aumento della quattordicesima in una misura variabile dai 101 ai 151 euro l’anno. E’ quanto stima la Federpensionati Coldiretti in riferimento alla legge di…

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La povertà non è sicuramente una caratteristica gradita, auspicata e, soprattutto, concretizzata dalle nostre sindacali agricole. Mentre gli agricoltori a malapena riescono a sopravvivere, le strutture che dovrebbero rappresentarci e difenderci in tutte le sedi istituzionali, navigano nell’oro e nel lusso più sfrenato. Volete delle prove? Gli eventi mediatici organizzati dalla Coldiretti non badano a spese; autobus (mezzi vuoti!), bandiere, stadi, tecnici delle luci e dell’audio, buffet a go go, alberghi di buon livello, hostess, trasferta delle Direzione romana, ecc … Tutto al modico costo di circa 150.000 euro! Indovinate chi paga? Dai mercati locali, in puro stile di Campagna Amica, ai Patronati vige l’imperativo di raccogliere il maggior importo possibile di soldi pubblici per mantenere tutti i privilegi raggiunti. Ma quanto costano agli agricoltori ed ai comuni cittadini i sindacati agricoli? Impossibile saperlo perchè ai sindacati è data la facoltà di non depositare i bilanci in Camera di Commercio…

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Mentre il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina riduce, a sua discrezione, l’acconto PAC dal 70% al 30%, la Coldiretti confonde le acque omettendo appositamente la verità ai suoi associati. L’indifferenza glaciale con cui annuncia il regolare pagamento della PAC, come da disposizioni europee, è tutto riportato nel suo giornale on line denominato Il Punto Coldiretti: Dai primi giorni di novembre scatteranno i pagamenti degli anticipi della Domanda Unica di Pagamento (DUP) presentata dagli agricoltori per l’anno 2016. Con il Regolamento Ue 2016/1617 la Commissione ha, infatti, autorizzato gli Stati membri a versare fino al 70% dei pagamenti diretti richiesti nel 2016. L’Organismo Pagatore Agea ha così disposto l’erogazione dell’anticipo del 70% dei Pagamenti diretti spettanti a ciascun agricoltore. Un provvedimento fortemente sollecitato da Coldiretti che rappresenta una boccata d’ossigeno per le aziende agricole soprattutto dopo il crollo dei prezzi dei prodotti agricoli. In Italia l’ammontare dei pagamenti diretti spettanti…

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MILANO – Basta con il terrorismo e la disinformazione sui temi alimentari. Il viceministro dell’agricoltura, Andrea Olivero, attacca duramente la campagna contro l’olio di palma. Lo fa al convegno organizzato da Ferrero a Milano proprio per contrastare quella che Olivero ha definito “la moda di demonizzare” questo o quel componente dei prodotti alimentari. Il viceministro parla di “campagne o organizzate per favorire questo o quel paese” ipotizzando di conseguenza l’esistenza di un vero e proprio complotto. Dal mese di settembre diversi produttori italiani hanno cominciato a inserire nei loro messaggi pubblicitari la dicitura “senza olio di palma”. Nel suo spot per i 70 anni, l’azienda produttrice di Nutella ha deciso di andare contro corrente: “Siamo in grado di produrre i nostri prodotti utilizzando l’olio di palma perché dal punto di vista della sostenibilità ambientale il nostro olio è migliore di quelli utilizzati dai concorrenti”, dice Alessandro d’Este, presidente e ad…

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Vi confesso che, sarei curioso di sapere se tutte le energie e le risorse economiche che impiega Coldiretti a realizzare i suoi sondaggi e studi statistici, fossero impiegati a fare proposte concrete per aiutare i produttori italiani. Forse, ribadisco il forse, le Istituzioni locali e nazionali sarebbero talmente sommerse da progetti che sarebbero obbligate ad ascoltarle. In tempi di magra come quelli attuali, varrebbe più un buon progetto, magari scritto in carta intestata sindacale, che mille promesse da marinaio. Roma– Il food porn spadroneggia a tavola. Un italiano su tre (30%) -secondo una prima indagine sui “Cambiamenti delle abitudini alimentari degli italiani” di Coldiretti e Ixe’ presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio (14-15 ottobre)- posta foto dei piatti serviti al ristorante o preparati in cucina e, tra questi, il 19% lo fa qualche volta, il 9% spesso ed il 2% regolarmente. Il dato -per l’organizzazione agricola- è…

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In un contesto sociale di arrivismo spietato, di sgomitatori seriali, di imbucati e imbucatori, di partitismo che annienta la meritocrazia, di sovrastrutture finanziarie che giocano con l’economia reale e di perdita di valori, la fiaba bucolica del “ritorno alla terra” riscuote enorme successo. Nell’immaginario collettivo, infatti, la figura del giovane agricoltore rappresenta la fuga dal degrado, dall’omologazione culturale, una sorta di eremitismo depurativo. Lo sanno bene i burattinai dei media, colletti bianchi che da anni succhiano linfa dall’agricoltura e che, data la chiusura massiccia delle partite iva agricole, si vedono costretti a usare degli escamotage per reperire nuovi adepti, freschi e ingenui. Già, perché il bilancio dell’economia agricola italiana è tutt’altro che roseo: dal 2013, chiudono 60 aziende al giorno. Una crisi che sta mietendo vittime in tutti i comparti agricoli. Dalla frutticoltura, che vede sparire agrumeti in zone vocate come la Sicilia, alla cerealicoltura, ostaggio di mercati impietosi che…

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Diciamoci la verità, le nostre campagne sono costantemente bersagliate da furti di ogni genere. Gasolio, trattori, attrezzature, bestiame, nulla appare indenne dall’azione di sciacalli preparati a sottrarci tutto ciò che ha un valore economico, per noi importante. Oggi il tentato furto, magari sventato per un qualche motivo, non costituisce reato, tanto che le forze dell’ordine non raccolgono nemmeno la segnalazione del malcapitato di turno. Solo se vieni derubato, ossia a danno avvenuto, potrai procedere alla denuncia, magari realizzata più per formalità che per la speranza concreta di ritrovare quanto ti è stato sottratto. Che fare quindi? Autotutelarci con sorveglianza notturna in Azienda? Poi di giorno chi lavora? Per il Ministro dell’Interno Angelino Alfano i furti sono in calo tanto che l’Italia quasi quasi sembra un parco di divertimenti. In un comodo ufficio probabilmente la realtà della situazione è ben distante dalla verità. Le forze dell’ordine, indipendentemente che se ne dica, sono…

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Oggi vogliamo fare il punto della situazione con la lettera aperta di Mirco Zecchini, un agricoltore nonchè Presidente dell’associazione NostrAgricoltura, pubblicata sul sito Il Nuovo Agricoltore. Come Associazione Insieme per la Terra non possiamo che condividere questa posizione. E voi cosa ne pensate ? Se dobbiamo credere alla stampa, alla politica nazionale e alle organizzazioni agricole, il futuro dei nostri giovani è nell’agricoltura. Su cosa si basi tale idea diffusa è difficile da capire, dato che gli attuali imprenditori agricoli professionisti non riescono neppure a garantirsi il presente: l’agricoltore deve districarsi con le banche sempre più esigenti, con una burocrazia asfissiante, con la difficoltà dei mercati e soprattutto con i conti che non tornano quasi mai; il settore sta perdendo forza in assi strategici come il lattiero-caseario, il cerealicolo, il suinicolo. Questo futuro personalmente lo vedo davvero difficile. Non tutti possono aprire una malga in montagna o allevare qualche gallina…

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Un certo Flavio Briatore alias “mister Billionaire” ha pensato di sostenere che i sardi siano pastori incapaci di fare turismo. E’ vero caro Briatore, siamo pastori, ma siamo anche testardamente fieri delle nostre origini, del nostro sapere e delle nostre tradizioni, ben lontane dal mondo fatato e viziato che ti appartiene. Siamo gente perbene, laboriosa e onesta che spesso ha dovuto abbandonare e abbandona tuttora la propria terra per sperare in un domani migliore. Lo stesso domani che qualche stupido continentale come te, e qualche politico sardo venduto ci hanno sempre strappato. Forse prima di sparlare a vanvera della nostra isola dovresti pensarci bene più di una volta. Dimentichi infatti, che sei OSPITE a Porto Cervo da diversi anni, dove nel tuo Billionaire porti avanti un modello turistico tanto stupido quanto idiota. Quel modello che come ieri hai citato “porta i soldi”, e che dovrebbe sostituire quello culturale di bassa…

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