Il #Governo non approva il Decreto per aiutare i #terremotati del Centro-Italia
Alle chiacchiere del Governo e del nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi siamo purtroppo oramai abituati ma ieri sera abbiamo superato il limite dell’indecenza. Indipendentemente dalle notizie uscite dalla conferenza stampa del nostro Premier, la realtà dei fatti parla di totale mancanza di rispetto dei cittadini italiani colpiti da questo tremendo fenomeno naturale. Il Governo non ha deliberato un decreto copia – incolla del DL 74 del 2012 approvato subito dopo il sisma emiliano. Questo decreto, poi convertito in legge, permetteva non solo il blocco automatico del pagamento delle rate di ogni finanziamento bancario (mutui, chirografari, improtestabilità cambiaria) ma anche il blocco del pagamento delle tasse, il blocco del pagamento delle forniture elettriche e di gas, il blocco di tutti i procedimenti giudiziari ad eccezione ovviamente di quelli di particolare gravità. Nel Decreto Legge 74 si parlava di un blocco assai contenuto incompatibile con i tempi tecnici di una normale…
Le #banche non conoscono l’#agricoltura italiana
Vi sembrerà un’assurdità ma la realtà è che le banche non conoscono l’agricoltura del Belpaese. Vi starete domandando se sono impazzito oppure a cosa concretamente mi sto riferendo? Tutto inizia da un articolo del Sole 24 Ore pubblicato il 20 di agosto dal titolo “Dalle BCC più impieghi al settore agricolo“. Dopo il consueto carosello di cifre che indicano un aumento dei finanziamenti bancari destinati all’agricoltura friulana, vengono dati dei consigli per migliorare il rapporto banca – impresa: “Quello che conta, però, è che le aziende sappiano presentarsi alle banche con idee innovative, business plan ben fatti e bilanci ben scritti“ Ci permettiamo di fare alcune osservazioni: 1. I business plan, essendo realizzati da professionisti economici con adeguate competenze, richiedono costi tecnici non indifferenti soprattutto tenendo conto che spesso le Sindacali richiedono costi pratica anticipati ed a percentuale; 2. Per la quasi totalità le Aziende Agricole sono ditte individuali e…
#Latte, le bugie #tragicomiche dell’On. Carra
Mi ero ripromesso di non intervenire vista la conclusione sostanziale della vicenda delle multe latte anno 2014/2015, ma dopo i recenti e scandalosi proclami dell’On. Carra ho deciso di raccontare la verità. Nelle prime settimane del 2015 ho personalmente incontrato l’On. Carra, il Sen. Gaetti, l’Assessore Fava per modificare la legge Zaia, in particolare togliere l’articolo relativo alla maggiorazione del multe. Questi incontri non hanno purtroppo portato a buon fine per la decisione immodificabile del Governo di far pagare ad ogni costo agli allevatori italiani questa super multa. In prima linea governativa era presente sia l’On. Carra sia l’On. Cova. I Sindacati italiani si erano letteralmente volatilizzati; nulla hanno detto e nessuna proposta è stata mai presentata in Commissione Agricoltura. L’unica espressione di dissenso si è udita con due presidi ai caselli autostradali da parte di Copagri ma ad approvazione avvenuta. Vigendo in Italia il principio del “silenzio – assenso”…
E la #protesta agricola ? Solo da ottobre a febbraio !
Si sa la protesta agricola è assolutamente intermittente. Da ottobre a febbraio potete vedere gli agricoltori e gli allevatori a manifestare in piazza, a far presidi ai caselli autostradali e/o in riunioni interminabili con o senza le associazioni di categoria. I sindacati, che ben conoscono questa realtà, sanno ben usare e sfruttare questi comportamenti ovviamente a proprio vantaggio; bastano promesse vaghe, bastano finte proposte di settore, bastano tanti sorrisi e faccia tosta per “zuccherare” il clima avvelenato del momento. Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri sanno benissimo che una volta superata la data del 30 di settembre in Lombardia o il 30 di ottobre nel resto della penisola non potrà essere data disdetta da parte dell’associato di turno. E il gioco è fatto! Il duro lavoro estivo, l’impegno quotidiano necessario nell’allevamento, l’intermittenza del sostegno alla protesta dei Mass Media oramai vicini alle sindacali, permettono di spegnere ogni focolaio acceso nel Belpaese.…
L’#agricoltura sommersa da problemi, i Sindacati chiusi per #ferie
Mentre gli allevatori e gli agricoltori non sanno come sbarcare il lunario visti i sotto-prezzi dei propri prodotti, i sindacati agricoli pensano a munirsi di secchielli e palette per costruire castelli di sabbia lungo le nostre coste italiane. Avete una pratica urgente o avete bisogno di gasolio agricolo causa il troppo caldo? Nessun problema, basta rinviare il tutto dopo il rientro graduale nei comodi uffici dei sindacalisti nostrani! Mentre la bile annebbia la nostra lucidità ed altera la nostra pazienza, i sindacalisti si vedranno costretti ad affrontare bagni interminabili, passeggiate in lungomare, sport estremi sotto l’ombrellone. Finalmente per alcuni giorni, come durante gli europei di calcio o durante le olimpiadi, i problemi quotidiani del settore primario spariranno come per incanto; poco contano poi il loro ritorno, magari ancora più accentuati a causa del passare del tempo. L’Italia delle prese in giro sindacali continua … Dr. Nicola Gozzoli Presidente Insieme per…
Riduzione #prezzo del kiwi, sempre brutte notizie per i nostri #agricoltori
“Non è possibile andare avanti cosi – dice il presidente dell’Aspal Stefano Giammatteo – Dopo l’uva da vino, l’olio d’oliva, la verdura e la frutta di stagione, anche il kiwi ha fatto registrare un evidente crollo del prezzo del prodotto al campo. Ma perché quando andiamo nei supermercati o varie rivendite al dettaglio, il nostro kiwi viene pagato dai consumatori almeno 2 euro al chilo ? A cosa sono dovute queste voragini sul prezzo, dal campo al consumo? Chi è che specula sul nostro lavoro, di noi agricoltori?” È ora, sempre secondo il direttivo dell’Aspal, che ci siano dei controlli e delle regole all’interno della filiera agro-alimentare, affinché ci sia trasparenza nei vari passaggi e si stabilisca un costo di produzione per ogni prodotto agricolo al campo, al di sotto del quale non si deve scendere con il prezzo, altrimenti di questo passo le nostre aziende continueranno a chiudere o…
La #speculazione finanziaria sul #grano è criminale
Comunicato stampa 14/07/2016: La speculazione finanziaria sul grano è criminale, la Regione Sardegna si attivi per tutelare l’oro sardo Il prezzo del grano è crollato negli ultimi mesi, questo mette a rischio il lavoro e le produzioni di agricoltori italiani e sardi che, coraggiosamente, hanno deciso di coltivare un prodotto primario e fondamentale per la vita di tutti. Il mercato e il sistema capitalista-monopolistico dei grandi produttori (sardi e italiani), con questa operazione di cartello, sta mettendo in ginocchio migliaia di realtà agricole in tutta la penisola, al pari d’una alluvione o d’una invasione di cavallette. La politica ha il dovere di proteggerci da lobby criminali, il cui unico scopo è l’accumulo della ricchezza, e di tutelare i nostri beni comuni, tra cui il grano, da cui derivano beni di primissima necessità. Noi crediamo che la Regione debba proporre premi de minimis a favore degli agricoltori che coltivano principalmente grano,…
L’attività sindacale #agricola è inesistente, inutile #tesserarsi
Una volta li chiamavano sindacati agricoli, ora sindacati politici. Una volta si occupavano dell’attività agricola ed agroalimentare, tutelando il lavoro e le aziende associate; ora, invece, l’occupazione preferita è la sondaggistica per definire quanti turisti partono per le vacanze e quanti panettoni gli italiani mangeranno a Natale. Grazie ad un colpo di spugna i noti sindacati agricoli si sono dimenticati della crisi economica che vivono i propri associati; poche chiacchiere e poco tempo dedicato al problema della svalutazione dei prezzi dei prodotti in campagna oltre alla realizzazione di un finto interesse mediatico all’argomento del momento. Per il mantenimento dei privilegi e degli emolumenti milionari si è resa necessaria l’obbedienza al Governo del momento, culminata con l’adesione al “SI” referendario di ottobre. Agli associati, trasformati in numeri progressivi nei propri registri, rimangono le salate fatture dei servizi sindacali da pagare; la crescita delle tariffe negli ultimi anni è stata talmente elevata…
Lettera aperta della “Rete di #Filiera del #Grano Duro coltivato e trasformato in #Sardegna”
Spett.le Assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi Epc Presidente Francesco Pigliaru Epc Assessore Raffaele Paci Epc Coldiretti, Copagri, Confcooperative, Cia, Confagricoltura Oggetto: Art 13 L.R. 15/2010 e successive modifiche e integrazioni richiesta di rifinanziamento aiuti ai produttori cerealicoli e di adeguamento dell’intensità d’aiuto al nuovo regime de minimis. Il comparto cerealicolo, con particolare riferimento alla coltura del grano duro, ha subito in Sardegna, nel corso degli anni, una forte contrazione in termini di superfici e conseguentemente di produzione e addetti. Si è passati dagli oltre 90.000 ettari primi anni 2000 agli attuali circa 35.000 ettari attualmente coltivati. Le ragioni risiedono nella contrazione dei ricavi a fronte di un continuo aumento dei costi e nella volatilità dei prezzi materie prime, spesso innescata da fenomeni speculativi, che rendono difficile una seria programmazione. Per queste ragioni la RAS dispose, a suo tempo, che le risorse disponibili fossero destinate al fine di favorire il consolidamento delle…
Un’#Europa di zone-socio-economiche #autosufficienti
L’Europa come unione di Zone-Socio-Economiche Autosufficienti e sviluppate allo stesso livello? Che sia necessario per questo una Ital-EXIT, per ripartire con il piede giusto? Se l’unione fa la forza è anche vero che se non vi è un obiettivo comune condiviso, e soprattutto una Costituzione, Codice Penale e Codice Civile, e procedimenti Amministrativi comuni, come afferma P.R. Sarkar nella sua teoria economica PROUT, il castello di sabbia così sviluppato per l’Unione di Paesi, non reggerà alle tempeste e mareggiate del tempo. Oggi “i grandi animali e i piccoli stati non possono più sopravvivere”, afferma ancora Sarkar, per cui sarebbe necessario attrezzarsi in diverso modo. L’idea di Europa è buona, diceva un britannico intervistato prima del voto, ma ciò che non va bene è Bruxelles, cioè la sua amministrazione. In questa idea è condensato il problema di un’organizzazione tra gli stati, che all’apparenza e secondo i manager di Bruxelles ‘sono tutti…