Category Archives: Insieme per la Terra

Nel riportare lo sconcertante articolo di Mirco Zecchini, apparso su Il Nuovo Agricoltore, vogliamo ricordare che da tempo stiamo denunciando un clima di dittatura agricola operato dalle sindacali italiane. Il mondo agricolo, e in particolar modo il settore dei seminativi, sta attraversando un periodo difficile in quanto le importazioni da altri paesi condizionano i prezzi della produzione nazionale. La strada da seguire per uscire dall’attuale situazione passa dalla diminuzione dei costi a livello aziendale e dall’adozione di nuove tecnologie. Eppure, a proposito di nuove tecnologie, alla recente Fiera di Santa Lucia organizzata in provincia di Treviso è accaduto un fatto a dir poco sconcertante: la multinazionale Monsanto-Dekalb aveva organizzato per lunedì 12 dicembre un convegno incentrato sull’agricoltura di precisione per la coltura del mais, al quale tra l’altro sono stato invitato. La Coldiretti, presente alla fiera con “Campagna amica”, ha minacciato di disertare la manifestazione se non fosse stato revocato…

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Avviso i lettori che questo post verrà trattato in un articolo più esaustivo, su di una piattaforma di lettura ad hoc. Detto questo cercherò di riportare alcuni utili concetti su di un tema di grande attualità come questo partendo come base da un ottimo lavoro scientifico condotto dal Dott. Ghiselli (Dirigente di ricerca). I vegetali, se adeguatamente miscelati, hanno lo stesso profilo amminoacidico dei prodotti animali? La quantità di proteine totali è il fattore determinante alla sintesi proteica? Tante domande, ma in sintesi possiamo concentrarci su alcuni concetti. Vediamo quali: ? I prodotti di origine animale hanno un ottimo rapporto tra gli amminoacidi essenziali al fine di attivare la sintesi proteica; ? La sintesi proteica “funziona” bene se ci sono tutti questi amminoacidi, per cui , se uno di essi fosse presente in piccole quantità nell’alimento risulterebbe limitante al processo di sintesi che quindi si esaurirebbe precocemente; ? Pasta e…

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Prendiamo atto che finalmente, la sperimentazione per l’etichettatura di latte e formaggi è diventata definitiva. S’è raggiunto l’obbiettivo finalmente! Questa è una delle nostre lotte più aspre e forti, abbiamo sempre chiesto a gran voce che il consumatore abbia la facoltà di scegliere cosa mangiare e l’unico modo possibile è quello di informarlo su cosa contiene la confezione, dove è stata prodotta e da dove provengono i suoi ingredienti. Con questo Comunicato Stampa, il MIPAAF pubblica definitivamente quanto segue: Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il…

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Sebbene le tecniche e le conoscenze del terreno, nonché i macchinari, abbiano subito notevoli evoluzioni e progressi tecnologici evidenti, gli scopi sono rimasti gli stessi fin da quando l’uomo ha iniziato a coltivare il suolo: raggiungimento di un corretto equilibrio fra fase solida, aria ed acqua, formazione di una struttura adeguata allo sviluppo delle radici, interruzione della capillarità superficiale, interramento di concimi ed ammendanti, controllo delle erbe infestanti e interazione con le altre pratiche agronomiche. Generalmente si distinguono due classi di lavorazioni del terreno: principali e secondarie (o di affinamento). L’aratura è sicuramente la tecnica più diffusa e rappresentativa. La terra viene rovesciata, collocando lo strato superficiale, i sarmenti e le malerbe in profondità, mentre gli strati profondi vengono portati in superficie ed esposti all’azione degli agenti atmosferici. In rapporto alla forma dell’aratro, e in particolare del versoio, la fetta terrosa può subire uno sgretolamento più o meno intenso. In…

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Grazie alla loro mastodontica organizzazione, ricca di dipendenti e di super dirigenti strapagati, sono riusciti prima a raccogliere 350.000 firme su 500.000 firme necessarie per fare un referendum costituzionale e poi, organizzare una campagna informativa a cinque stelle. Non sto parlando di Paperopoli ma del primo sindacato agricolo italiano: Coldiretti. Dopo i risultati fallimentari della moratoria sui debiti, nemmeno mai partita, della campagna sulle imitazioni agroalimentari, ridotta a puri slogan, e dell’etichettatura, scritta in modo macchiavellico, arriva il disastro referendario. Se gli italiani sono stanchi di questo sindacato provate ad immaginare a che livello è il grado di sopportazione degli allevatori ed agricoltori del Belpaese; l’unica percezione certa ed inossidabile è che Coldiretti non tutela in alcun modo gli interessi del primario, ma solo della casta e/o degli amici del momento. Il colmo della situazione che dopo lo spoglio referendario i Gesmundo, i Moncalvo, i Prandini della situazione sono letteralmente…

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Consigli su come eliminare i parassiti senza l’uso di agenti chimici Eliminare parassiti dal vostro giardino non significa necessariamente utilizzare sostanze chimiche. L’utilizzo di pesticidi chimici è severamente sconsigliato soprattutto se in giardino ci giocano bambini. Esistono pesticidi naturali che sono più sicuri per la salute dell’uomo e quella dell’ambiente. I parassiti naturali sono necessari per la coltivazione di un orto biologico. L’agricoltore biologico, per eliminare i parassiti, si avvale dell’ausilio di particolari piante che vanno coltivate nell’orto. Per chi ha poco spazio perché magari coltiva sul balcone, ecco alcuni rimedi per eliminare i parassiti in modo naturale. I parassiti sono quei piccoli animali che per sopravvivere arrivano a distruggere interi orti, a partire dalla semina per finire con la fioritura e il raccolto. Cimici, afidi, lumache, tripidi, cavallette e altri insetti succhiatori, sono davvero numerosi i parassiti che possono invadere il vostro giardino. Vediamo quali sono i rimedi naturali…

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Manco Pierino a scuola, quando la maestra lo prendeva per l’orecchio e lo metteva nell’angolo della classe!! Quando ho preso in visione l’articolo di Agricolae in primis fu stupore, poi amarezza, infine vergogna. Ecco gli spunti di riflessione che vi porto: … la presenza di problemi di conformità e ritardi nell’attuazione di un piano d’azione volto ad ovviare alle carenze nei controlli essenziali sul rispetto dei criteri di riconoscimento. In pratica i conti FEASR dell’organismo pagatore IT26 (ARCEA) sono stralciati per la presenza di “errori rilevanti”. Il saldo finale dei programmi 2007IT06RAT001, 2007IT06RPO001, 2007IT06RPO004, 2007IT06RPO005, 2007IT06RPO006, 2007IT06RPO008, 2007IT06RPO012, 2007IT06RPO013, 2007IT06RPO015, 2007IT06RPO016, 2007IT06RPO017, 2007IT06RPO019, 2007IT06RPO020 e 2007IT06RPO021 del FEASR 2007-2013 dell’organismo pagatore IT01 (AGEA) – si legge a pagina 13 dell’allegato di sintesi della Commissione – non ha potuto essere pagato in quanto i conti annuali del FEASR per l’ultimo esercizio di attuazione (16.10.2014-31.12.2015) non sono stati liquidati. E non solo:…

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Come in ogni castello che si rispetti i trombettieri renziani annunciano a gran voce la corsa del vino italiano in terra cinese: ANSA “Oggi è il compleanno di un signore cinese che sia chiama Jack Ma, che ha creato un sito, AliBaba. Anzi, dire un sito è un po’ riduttivo, diciamo un luogo virtuale con cui non solo fa e-commerce, ma si immagina di accompagnare la straordinaria esplosione dei turisti e consumatori cinesi nel rapporto col mondo globale”. Così, nell’intervento con cui ha inaugurato a Bari l’80/a edizione della Fiera del Levante, il premier Matteo Renzi ha rilanciato dalla Puglia l’operazione ‘9.9 Global Wine & Spirits Festival’, promosso ieri dal colosso dell’e-commerce Alibaba per celebrare la crescente popolarità di vini e alcolici importati tra i consumatori cinesi. Renzi ha annunciato che ieri ”100 milioni di cinesi hanno acquistato una bottiglia di vino e 51 milioni di loro ne hanno comprata…

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L’immagine dell’articolo è ovviamente piccata come spesso sono i nostri articoli, si, perchè non c’è giorno dove qualcuno non denunci (o comunque subisca) un furto in agricoltura. Prediamo qualche esempio: I malviventi hanno colpito in un’azienda agricola di Gonzaga. Sul furto indagano i carabinieri (25/11/2016) Le imprese agricole e florovivaistiche del Brentino, frazione agricola tra Massarosa e Viareggio, non ce la fanno più. (23/11/2016) Furti nelle aziende e nelle abitazioni della frazione di Sala di Cesenatico (16/10/2016) Erano “specializzati” in furti nelle aziende agricole: denunciati quattro giovani romeni (12/10/2016) Il problema è sempre che non esiste più la certezza del reato e i ladri imperversano nelle nostre campagne, ovviamente lontane anche dagli occhi (pochi purtroppo) della legge, poichè si cerca sempre di tutelare i centri abitati (forse!). Inoltre come dicevamo, nessuno va in galera a lungo per un furto di apparecchiature agricole, se si riesce a farla franca però i soldi guadagnati sono reali,…

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Non so voi ma i rebus ci fanno venire un gran mal di testa. Il Nuovo Agricoltore analizza nel tempo, attraverso continui esempi concreti, la regolamentazione relativa alla PAC. Per carità, forse a causa della nostra inossidabile diffidenza, ma non vi sembra che questa burocrazia sia studiata appositamente per costringere l’agricoltore a ricorrere all’assistenza sindacale? Prendiamo il caso di un’azienda agricola di 50 ettari che ha ricevuto i titoli Pac solo su 20 ettari, perché gli altri 30 sono affittati sino al 2017. Cosa succede al termine del contratto di affitto? Il proprietario del fondo spalmerà i titoli anche sugli altri 30 ettari? La normativa PAC non prevede di poter spalmare i titoli assegnati sugli altri ettari che attualmente sono in affitto, perché i nuovi titoli della PAC sono stati assegnati facendo riferimento alla domanda Pac del 15 giugno 2015. Dunque il numero di titoli assegnato rimane tale sino al 2020. L’unica…

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