Category Archives: Insieme per la Terra

Continua il nostro viaggio tra gli scaffali delle GDO, stavolta investighiamo nel Supermercato Auchan di Curno (BG). Interessante notare che il burro e molti latticini, nonostante la paternità francese del Marchio, è prodotto in Italia. Passando nel reparto della pasta, vediamo che, non solo le paste “speciali” di una iniziativa chiamata “Sapori regionali”, ma anche quelle a marchio Auchan sono prodotte da un marchio italiano, il pastificio Rummo, conosciuto lo scorso anno per la quasi completa distruzione del proprio stabilimento a causa delle inondazioni, causa nubifragi capitati in zona. Tocchiamo un settore che a noi è molto caro, quello dell’olio, visti gli eventi di questo passato inverno a causa dello scellerato patto tra Unione Europea e Tunisia con l’importazione di 90.000 Tonnellate di olio, a sostegno dell’economia tunisina in forte crisi a causa anche del terrorismo a matrice islamica. Anche in questo caso, il prodotto a marchio Auchan è italiano!…

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L’articolo di Marco Angelillo permette di aprire una finestra importante sul recupero della nostra biodiversità. Salute, recupero delle tradizioni, ambiente, sono sicuramente gli elementi alla base di questa importante ed impegnativa attività imprenditoriale. In Sicilia gli agricoltori e i consumatori sono uniti nella stessa scelta. Tornano i grani antichi in Sicilia. Tornano a riempire i campi, ricostruiscono paesaggi, arricchiscono la biodiversità di un’agricoltura che da decenni ha ridotto a poche specie super selezionate il frumento dell’isola che fu uno dei granai dell’Impero romano. Ufficialmente sono solo 500 ettari, ma c’è chi parla di 3.000. I contadini che stanno passando al biologico e al recupero delle sementi locali crescono di anno in anno, si associano, mettono in piedi filiere alimentari e fanno cultura, oltre che coltura. “Ho convertito 100 ettari dell’azienda familiare a grano locale” confessa Giuseppe Li Rosi, uno dei più convinti sostenitori del ritorno all’antico in agricoltura, “e sono…

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Dopo l’iniziativa contro il latte straniero di Parmalat-Galbani e dei suini stranieri, Progetto Nazionale ha proseguito la sua battaglia in difesa dell’agroalimentare italiano con un’iniziativa mirata alla Coop. L’Associazione Progetto Nazionale rivendica ufficialmente l’azione politica di protesta all’interno dei supermercati “Coop” nei capoluoghi delle province di Mantova, Reggio Emilia e Modena. Ancora non ci è chiaro cosa significhi la frase passata agli onori delle pubblicità televisive “La Coop Sei Tu”, quando sugli scaffali troviamo prodotti marchiati con la medesima sigla, ma di provenienza straniera. Vogliamo smascherare l’escamotage propagandistico frutto di un disegno politico europeo, che tramite messaggi ingannevoli sulle confezioni, bypassa la provenienza della merce rifilando al consumatore prodotti esteri. Questo gioco al ribasso va a scapito della qualità e delle nostre eccellenze, oltreché danneggiare l’economia italiana riducendo il mercato interno e l’offerta dei nostri agricoltori e delle aziende nostrane. Purtroppo constatiamo che nel Belpaese la difesa delle nostre eccellenze…

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Qualcuno diceva che la democrazia va imposta e mai chiesta. Sta di fatto che questo pensiero calza proprio a pennello con il comportamento di Coldiretti e degli amici collegati. Innanzitutto in caso di una manifestazione promossa da no profit o comunque da Enti non obbedienti alle disposizioni coldirettiane è necessario imporre uno stop; ogni mezzo va bene come per esempio telefonate agli organizzatoti e/o a chi deve dare l’autorizzazione per la piazza o per il locale adibito all’evento. Per quanto concerne la carta stampata basta una chiamata all’ufficio commerciale minacciando di revocare lo spazio acquistato nell’anno solare per promozioni varie: se parlate di “quelli” noi revocheremo i nostri spazi! Il sottoscritto è stato descritto come “provocatore” per denigrare l’attività non solo mia, ma anche di tutta la no profit; dobbiamo smettere di dire la verità e di rovinare gli affari coldirettiani. Nulla servono le proposte fatte o i progetti presentati;…

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Come sempre la politica degli annunci non coincide con la realtà dei fatti. A dare l’annuncio del disastro realizzato con la moratoria dal ministero e dalla Coldiretti è Agricolae. Grandi palcoscenici televisivi per poi diventare ridicoli davanti a tutto il settore primario. E le buffonate continuano … Gli allevatori sono in ginocchio. Non bastava la crisi del latte, il prezzo che scende, i costi che salgono e la concorrenza che viene da fuori senza un regime di quote. Ci si mette anche la moratoria che, di fatto, è come se non ci fosse. Ricordate la moratoria annunciata dal Ministro delle Politiche Agricole lo scorso 16 gennaio e successivamente firmata il 16 marzo? Qualcuno ha mischiato le carte in tavola, o meglio le moratorie. Fatto sta che quella annunciata a gennaio ad oggi non è operativa. Le filiali bancarie sanno dell’accordo ma non sono a conoscenza dei dettagli tecnici per poterla…

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Da ieri finalmente ha avuto inizio la carnevalata milanese della Coldiretti. A dare l’annuncio dettagliato e preciso è come di consueto Agricolae. Coreografia eccezionale, densa di bandiere e cappellini gialli, pagata con il sudore degli associati. Ospiti di primo livello, forti di dichiarazioni importanti ed inedite. Grande platea costituita principalmente di dipendenti e, in misura contenuta, da agricoltori. L’accoglienza calorosa al premier, densa di fischi e di grida, è stata coperta grazie alla musica da discoteca e dalla voce dell’organizzatore che incitava ad alzare le bandiere e ad applaudire; ovviamente il filmato è stato immediatamente e misteriosamente interrotto. Facciamo il punto ed alcune osservazioni sul decreto interministeriale sull’etichettatura del latte già firmato ed inviato a Bruxelles: –CADE OGGETTO ASSOCIATIVO COLDIRETTI: di fatto è caduto l’oggetto associativo della Coldiretti perchè il Segretario ha trasformato il sindacato in un’organizzazione politica. Gesmundo, l’uomo da almeno un milione di euro annui, che non conosce…

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Addio a 5 miliardi di risparmi investiti in Veneto Banca. Agricoltori, artigiani, commercianti, industriali, imprenditori, vips, gente comune, tutti accomunati da un unico destino. Nessuno controlla o meglio nessuno ha visto bilanci gonfiati. Nessuna notorietà toscana e nessun rimborso verrà mai realizzato. L’importante è che il comune risparmiatore venga impoverito. Viene da domandarsi a cosa serve la Banca d’Italia? L’assenza vergognosa delle Istituzioni ! Avevano in mano cinque miliardi di euro e adesso si trovano con poco più di niente. Sono gli 87.502 soci di Veneto Banca. Ieri sera il Cda che ha fissato la forchetta di prezzo in vista della quotazione: tra 10 e 50 centesimi. I soci hanno così visto le proprie azioni pagate fino a 40,75 euro precipitare a un valore di pochi centesimi. Un disastro finanziario molto democratico: ha coinvolto grandi e piccoli imprenditori, giovani pensionati, politici ed enti caritatevoli, piccole imprese artigiane e grandi banche…

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L’articolo straordinario di Vois Magazine non lascia alcun dubbio: il TTIP va fermato perchè apporterà un danno incalcolabile alle nostre Imprese. Si chiama Transatlantic Trade and Investment Partnership, meglio noto come TTIP, ufficialmente è finalizzato a «ridurre le barriere commerciali» e a «rilanciare la crescita economica per uscire dalla crisi». Dopo quasi tre anni di silenziosi negoziati, da qualche settimana, l’accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti è finalmente al centro del dibattito internazionale. “Per Feditalimprese la firma del trattato potrebbe provocare un danno economico consistente alla già critica situazione delle piccole e medie Imprese italiane, il TTIP porterà molti agricoltori d’Europa a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa minacciando le aziende agricole di tutta l’area dell’UE”. I prodotti alimenti a denominazione d’origine protetta rischieranno di essere confusi con prodotti analoghi, prodotti anche negli Usa, realizzati con norme igieniche più blande di…

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Da giorni assistiamo allo show di una parte della politica che grida contro il caporalato e le precarie condizioni lavorative presenti nel Belpaese. Ancora una volta assistiamo ad uno spettacolo mediatico che porta a vedere le cose non nella sua complessità ed interezza ma bensì rilegato ad una sola parte, quella più conveniente per l’interlocutore del momento. Come sempre si pensa a debellare il problema senza esaminare le cause che lo hanno creato. Tutti dimenticano le condizioni di sfruttamento che i nostri giovani italiani devono subire in Paesi definiti “civili” come gli Stati Uniti o l’Australia. Nessuno pensa, o vuole pensare allo sfruttamento che i nostri agricoltori vivono ogni giorno in campagna dalle nostre amate forze sindacali. Pronte a creare nuovi servizi con nomi commerciali variopinti, pronte a lievitare i costi della propria attività, i sindacati agricoli posso attingere ad un vero e proprio repertorio, opportunamente insegnato a tutti i…

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L’imprenditoria italiana agroalimentare è veramente stanca dell’attuale congiuntura economica – politica vigente nel Belpaese. L’articolo di Ugo Bertone pubblicato sul quotidiano Libero non lascia dubbi sulla situazione. Imprenditori italiani massacrati dalla burocrazia e dagli scandali bancari preferiscono guardare verso nuovi orizzonti. Amarezza, grande amarezza. Il Governo Renzi continua ad annunciare l’arrivo di multinazionali straniere senza mai illustrare le condizioni economiche ad hoc che godranno questi nuovi insediamenti come per esempio sconti fiscali e contributi a tasso agevolato o addirittura a fondo perduto. Intanto i nostri imprenditori italiani che hanno fatto la storia del nostro Paese spostano o stanno per spostare parte della propria attività all’estero, verso Paesi che garantiscono normali standard lavorativi. Ma è questo il Paese in cui vogliamo vivere? È stato, assieme alla Luxottica di Leonardo Del Vecchio, il simbolo del terzo capitalismo, ruggente e innovatore, del Nord Est. Poi, nella stagione delle privatizzazioni, il gruppo Benetton è…

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