Voucher: regna il #caos in #casa Coldiretti
Nel primo sindacato italiano regna una totale confusione sui voucher. Non che le idee fosse chiare in Coldiretti (vedi la moratoria sui debiti o l’etichettatura) ma sia gli associati sia i dipendenti sindacali sono alla merce dei pasticci politici tutti nostrani. In data 8 aprile 2017 Roberto Moncalvo, Presidente nazionale di Coldiretti, tuona sul Sole 24 Ore contro la decisione del Governo Gentiloni di abrogare i voucher, giudicati strumenti essenziali in agricoltura, specialmente nella vendemmia. «La cancellazione dei voucher rappresenta una vera e propria scure per il vino italiano – dice la Coldiretti –. Un settore che ha fatto da apripista e che nel tempo ha dato ampie dimostrazioni di non inflazionarne certo l’utilizzo». Eppure in agricoltura il sistema ha consentito l’emersione di lavoro nero e non è stato uno strumento sostitutivo di altre tipologie di contratto o – per dirla in sindacalese – che ha destrutturato i rapporti di…
L’insulto di #Saviano: “tenete la cocaina negli ovili”
Cosa non si farebbe per vendere una copia in più dell’ultimo libro scritto? E’ il quesito che sinceramente ci poniamo dopo aver letto l’articolo apparso su Libero Quotidiano. Che dire? All’inizio siamo rimasti sconcertati per poi passare ad un sentimento di vera e propria indignazione. “Dopo Paolo Villaggio anche Saviano offende i sardi”. Lo ha detto Fortunato Ladu, uno dei leader del Movimento Pastori Sardi, insieme a Felice Floris, in merito alle dichiarazioni rilasciate a Nuoro dallo scrittore Roberto Saviano. Lo scrittore napoletano, in Barbagia proprio all’indomani dell’arresto per traffico di droga dell’ex primula rossa del Supramonte di Orgosolo (Nu), Graziano Mesina, ha detto nel corso di un incontro promosso da una libreria nuorese: “Sappiate che e’ solo la punta dell’iceberg, il narcotraffico ce l’avete in casa. Le montagne, gli ovili sono gli abituali punti di stoccaggio della coca che arriva dalla Spagna”. “Il redditizio settore del petrolio bianco –…
MIPAAF – #Proroga fino al 15 Giugno per domande #PAC, ma i #saldi 2016 quando?
Oggi, il Sottosegretario Castiglione s’è affrettato a far presente che, lui e Martina hanno ottenuto, con merito, la proroga delle domande PAC del 2017 fino al 15 Giugno p.v. durante la Conferenza Stato-Regioni: “La proroga che abbiamo ottenuto è un segnale positivo verso migliaia di aziende agricole che potranno così beneficiare degli strumenti della Pac, senza rischiare di perdere risorse. Abbiamo lavorato molto in questi mesi e ringrazio il Commissario Phil Hogan di aver dato seguito concretamente agli impegni presi a Verona ad aprile”. Ma quale fervido impegno in tutto questo, ma la stessa solerzia non l’abbiamo vista applicata ai saldi della PAC 2016, che ancora molte aziende agricole non hanno visto arrivare. Sarà che è più interessante, anche giornalisticamente parlando, far vedere quello che si fa oggi e lasciare che il tempo sommerga e faccia dimenticare che tanta gente è ancora in attesa di quanto dovuto. Continuiamo pure, con…
Come si fa a investire se i #prezzi sono bassi?
Apri una rivista del settore o guardi una trasmissione televisiva e subito ti sale il “sangue” al cervello. Tutti parlano di innovare, sia che parliamo di metodi di lavorazione sia che parliamo di attrezzature utilizzate. Per innovare serve appunto tempo e, sopratutto, grandi risorse economiche. Ma se il prezzo dei nostri prodotti copre (forse) a malapena i costi di produzione come possiamo pensare di affrontare nuovi percorsi? Non è questione di prudenza o di voglia di fare, ma bensì di mancanza di risorse economiche. L’articolo di Roberto Bartolini è sicuramente condivisibile relativamente ad un continuo miglioramento a cui deve essere rivolta l’attività dell’agricoltore, ma del tutto economicamente irrealizzabile sul lato pratico. Dice Carlo Panettieri: «Se non aumentano i prezzi, tutte queste mappature non servono a niente». Ribadisce Nicola Riccardi: «Se continuiamo con questi prezzi, altro che mappature…». Sono solo due commenti al post su Facebook relativo al nostro articolo sui…
Latte – In Italia MIPAAF e Sindacali #dormono mentre UE taglia le gambe agli #allevatori italiani
“E’ primavera, svegliatevi bambine” recitava la canzone Mattinata fiorentina di Alberto Rabagliati negli anni ’50, ma mai così attuale in questi giorni, andrebbe mandata in filodiffusione in tutto il MIPAAF e nei Palazzi delle varie Sindacali che… dormono… Leggendo quello che sta succedendo a Bruxelles sarebbero dovuti correre ed arrivare a Palazzo Berlaymont con la barba lunga, trafelati, urlando se fossero tutti impazziti, ed invece… dormono sereni. Com’è possibile che in estate 2016 l’UE sborsa 150 Milioni di € come sostegno al mancato guadagno, aiutando gli agricoltori e facendo uscire il settore dalla crisi che attanagliava tutto il comparto e poi inizia ad intrecciare un altro accordo di libero mercato con chi? Con la Nuova Zelanda! La memoria evidentemente è corta oppure chi ha messo i soldi in estate scorsa, vuole qualcosa in cambio o sta pretendendo il conto, altrimenti non si capisce perchè si devono creare relazioni di questo genere…
Formigoni: il declino del #Presidente della Commissione #Agricoltura
Diciamoci la verità. Ma al Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Roberto Formigoni gli interessa il settore primario? A giudicare come ha ricevuto ed ascoltato pochi giorni fa i pescatori italiani in audizione al Senato direi assolutamente di no; troppi gli impegni sulle chat del cellulare e troppa stanchezza sfociata in lunghi sbadigli. Nel leggere l’articolo apparso su Il Giornale viene da domandarsi: perchè nelle poltrone agricole devono sedersi persone estranee al settore primario? Non saremo per caso una merce di scambio, giusto per favorire le logiche industriali degli amici giusti ? No, Roberto Formigoni, il Celeste oggi sbiadito, si era abituato a guardare Milano dall’alto del suo ufficio vetrato al trentesimo piano del Pirellone e non aveva compreso che lo skyline stava cambiando. La Seconda Repubblica scricchiolava, i grillini innestavano il turbo, la crisi divorava il benessere. Lui guardava ma non vedeva. Scorgeva solo la propria grandeur e la…
Consigli tecnici per ridurre l’abbandono dei #terreni agricoli mentre la #politica vende “fumo”
Ai buoni consigli ovviamente non rinunceremo mai, perchè, nella vita, c’è sempre qualcosa di utile e importante da imparare. Il Nuovo Agricoltore, nell’articolo che sotto troverete, parla di un approccio lavorativo diverso così da contenere i costi delle lavorazioni. Avvicendamenti più lunghi possibili (si evitano la stanchezza del suolo e la nascita di infestanti difficili), massimo divario tra Produzione Lorda Vendibile e costi (e non massima PLV e basta), scelta mirata delle varietà in funzione del luogo di coltivazione. Sono le tre regolette di base per frenare l’abbandono dei terreni agricoli in collina e ritornare a fare reddito anche in queste zone; un aspetto vitale per un paese come il nostro che ha la maggior parte delle terre coltivabili in aree interne difficili. La scienza e la tecnica ci sono di conforto in questo ragionamento ed Enrico Bonari, accademico di lungo corso con una formidabile esperienza pratica sulle difficili aree…
PAC – #Agea non è in grado di pagare, fondi #insufficienti
Il fondo stavolta è stato toccato! AGEA non ha fatto i conti con la calcolatrice, evidentemente è stato fatto a mente, col pallottoliere!!! E’ così che vengono fatte le cose per l’agricoltura? Siamo davvero al ridicolo!! Anzi, leggendo l’articolo del “Il nuovo agricoltore” c’è da piangere! Leggete questo passaggio: Il problema nasce dal fatto che, in mancanza di plafond disponibile per l’attribuzione dei titoli da Riserva nazionale, dovendo obbligatoriamente garantire l’attribuzione dei titoli ai “giovani agricoltori” (fattispecie A), ai “nuovi agricoltori” (fattispecie B) e ai provvedimenti amministrativi (fattispecie F), si è resa necessaria una riduzione percentuale lineare del valore di tutti i titoli presenti nel Registro nazionale. alla fine ci mancava “Eh scusate, tanto chi se ne frega di voi agricoltori…”, visto che non si tratta di poco, si tratta del 20% del valore totale dei titoli della fattispecie C e D e dulcis in fundo: verranno anche recuperate le somme erogate in…
#Voucher – Abbiamo ri-perso l’occasione di #guadagnarci, tutti!
La Camusso e Poletti potrebbero essere la coppia del nuovo millennio, sono riusciti in 2 a fare più danni di quanti ne ha fatto Renzi con l’inutile (per l’Italia e gli italiani ovviamente, ma non per gli industriali) Jobs Act. Fino a ieri c’era un sistema che permetteva alle aziende (ma non solo) di prendere le persone per un periodo limitato di tempo, pagarle il giusto, in regola e senza creare ulteriore sommerso. Oggi la Camusso ha ottenuto la più perdente vittoria che poteva ottenere. E’ riuscita a togliere lavoro regolare e creare nuovo lavoro nero, di questo ne può essere orgogliosa. Poteva esserci una regolarizzazione migliore dei Voucher, ma c’era il muro eretto da Poletti che, pressato dai “sempre più inutili” sindacati dovevano fare una dimostrazione di forza, per forza! O così o si fa il referendum! Dovevano dimostrare che le tessere pagate servono a qualcosa oltre che a…
Vino – La #burocrazia soffoca le piccole #imprese e il MIPAAF dorme (o fa finta)!
Ancora una volta, per l’ennesima volta si finisce sul solito discorso: Far fuori i piccoli produttori per favorire l’industria delle grandi imprese. Si, leggiamo oggi l’interessante e confermativo articolo di Agricolae che riporta lo sfogo di 300 piccoli viticoltori, in una lettera aperta indirizzata al MIPAAF ed al “solerte” Ministro Martina. La frase che conferma quello che diciamo da quando siamo nati è sempre la stessa ed è riportata (casualmente? non credo) anche nella loro missiva: Sembra che l’obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi imprese. L’appesantimento burocratico sembra proprio creato apposta per soffocare i piccoli produttori con centinaia di adempimenti, anche ridondanti sui 10 enti che “sorvegliano” l’operato dei produttori, patentini e procedure che non si possono delegare se non a caro prezzo, costo che ricade su una situazione di mercato che non è già di suo, facilmente sostenibile. Prendiamo spunto da…