Vi ricordate il film “Il diavolo veste Prada” che ha visto Meryl Streep nella parte della “cattiva” che aveva la capacità di usare le persone in funzione dei suoi obiettivi? Ebbene purtroppo questo non avviene solo sullo schermo ma anche nella realtà quotidiana del mondo agricolo.
Ettore Prandini, già titolare di un cospicuo patrimonio agricolo, percepisce dalla Coldiretti uno stipendio superiore a quello del Presidente Mattarella (280.000 euro/annui), il triplo della Regina Elisabetta nonchè venti volte un normale impiegato. Vista la crisi che corre mi sembra giusto non farsi mancare nulla tra stipendi e benefict vari; mentre gli allevatori terremotati hanno visto morire il proprio bestiame, mentre le Aziende Agricole non sanno come fare a far quadrare i conti, mentre il prezzo dei prodotti in campagna subisce un continuo affossamento, mentre la burocrazia viene potenziata scientificamente, mentre i furti proseguono indisturbati, c’è chi naviga nell’oro.
I conti sono presto fatti: 43.547,37 + 43,559,16 + 926,67 + 15.059,88 + 14.232,25 + 237.657,68. Gli emolumenti di Ettore Prandini sono ammontati nel 2014 in totale a 354.983,01 euro. Il presidente di Coldiretti Lombardia molte volte indicato come possibile successore nella carica di segretario generale o presidente dell’associazione di Palazzo Rospigliosi, tra una cosa e l’altra, nel 2014 ha superato i 350mila euro. Dal documento di cui AGRICOLAE è venuta in possesso (e che è pubblico sul sito del comune in questione) presentato proprio da Prandini al Comune di Lonato del Garda (dove era fino a poco fa assessore comunale), sulla ‘Pubblicità e la trasparenza dello Stato patrimoniale dei titolari di cariche elettive”, emerge che il pezzo da Novanta dell’organizzazione agricola guidata da Roberto Moncalvo ha percepito nel 2014 – parole di Prandini stesso – 237.657 euro per ricoprire il ruolo di “membro di giunta della confederazione nazionale Coldiretti ai quali si aggiungono ulteriori 43.547 euro come presidente di Coldiretti Brescia e ancora 43.559 euro come presidente e consigliere di Coldiretti Lombardia srl. Insomma, dall’organizzazione a tutela dei piccoli coltivatori diretti Prandini prende circa 325mila euro.
Più e più volte abbiamo lanciato la richiesta della necessità di una netta trasparenza sia dei bilanci sindacali sia degli stipendi di tutti i suoi dirigenti. Nessuno però fa nulla, giusto per evitare la verità, giusto per vivere come se nulla fosse. A cosa servono i sindacati agricoli? A scaldare le sedie? Abbiamo visto solo chiacchiere come la moratoria sui debiti (rimasta sulla carta e negli spot televisivi), annunci di riduzione della burocrazia (della serie “vi staremo vicini vicini”!), politiche di sostegno dei prezzi (sparite come burro al sole!) e sostegno ai terremotati (ancora in “lista di attesa”!). Alla fine sono rimasti solo questi esorbitanti stipendi da pagare sognati perfino dai dirigenti delle multinazionali.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra
Fonte: Agricolae