Eh si, sono cose belle e che danno soddisfazione quando le leggi, quando ti mandano email come quella giunta da una nota sindacale, la scorsa settimana.
Pensate, con soli 60 Euro abbiamo la possibilità di formarci su “Sviluppo delle imprese agroalimentari” e finalmente buttare alle ortiche anni di sfruttamento da filiera, finalmente potremo consolidare le basi della nostra attività facendo Marketing!
Leggiamo:
Il piano formativo prevede 4 incontri mirati sui temi della gestione strategica dell’impresa agricola; del marketing e comunicazione nel settore agroalimentare con politiche commerciali e reti di vendita; della cooperazione come strumento di innovazione; dei processi di comunicazione interni ed esterni all’impresa agricola e di valorizzazione dei prodotti del territorio;
Il corso è rivolto a titolari, contitolari, coadiuvanti di imprese agricole, soci e amministratori di cooperative agroalimentari. Inizio delle lezioni <<omiss>> Quota di iscrizione 60 euro IVA compresa.
Ma vi rendete conto quanto tempo abbiamo perso fino ad oggi a mungere vacche, a raccogliere il fieno, ad arare il terreno quando potevamo fare marketing e guadagnare a palate…
No dai, ditemi che ci mandano queste email perchè “devono” altrimenti è una presa per i fondelli. Abbiamo un mercato stagnante, in perenne perdita, dove produrre costa un 20% in più del prodotto, dove vi sono delle regole di filiera oramai ferree e consolidate e ci vengono a parlare di marketing????
Ma marketing di cosa?
Leggiamo bene qui Wikipedia – Marketing:
«Il processo di organizzazione e di esecuzione del concepimento, della politica dei prezzi, delle attività promozionali e della distribuzione di idee, beni e servizi per creare scambi commerciali e soddisfare gli obiettivi degli individui e delle organizzazioni.»
Quindi analizziamo:
- concepimento della politica dei prezzi: i prezzi sono imposti in questo mercato, vedi il prezzo del grano a 15 cent al KG, il prezzo del latte a 35 cent al litro (forse!), il prezzo della carne suina, della carne bovina, etc …
- delle attività promozionali: non fattibile, se già si lavora largamente in perdita, non si può promuovere nulla perchè non c’è margine
L’ultima parte di frase fa ben capire che non c’è campo per il marketing: gli scambi commerciali NON soddisfano gli obiettivi degli individui e delle organizzazioni perchè siamo tutti in perdita netta e non per mancanza di capacità amministrativa delle aziende agricole da parte dei gestori, ma perchè con la pressione fiscale italiana, con la burocrazia, con le centinaia di balzelli e spese nascoste, oltre alla tutela da parte degli organi preposti, vedi Stato e sincadali praticamente inesistenti ed un mercato speculativo ed ingiusto, non è possibile andare nemmeno a pari con i conti. Ci si perde sempre!
E quindi che marketing volete fare? Facciamo un matrimonio con i fichi secchi?
Investiamo questi 60 euro e 4 giorni (di lavoro non retribuito) per fare associazionismo VERO, unirci sulla strada di un mercato alternativo che riporti l’agricoltore a parlare con il consumatore, come si faceva una volta, così che ci si guadagni tutti senza far ingrassare solo e sempre i soliti. Va che Marketing che abbiamo fatto!
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra