Contrariamente a quello che pensano i nostri politici e le attuali sindacali agricole, i consumatori italiani prediligono riempire il carrello della spesa con cibi locali e nazionali, rilegando i cibi etnici alla pausa pranzo, sia per il prezzo sia per la ridotta tempistica a disposizione.
Roma– I colori del tricolore tingono il carrello della spesa degli italiani. Stando infatti al rapporto Italia 2017 dell’Eurispes nell’acquisto di beni alimentari si prediligono i prodotti made in Italy (74,1%), il 53,1% acquista spesso prodotti con marchio Dop, Igp, Doc e per oltre la metà dei casi (59,3%) a essere privilegiati sono i prodotti a km zero, nell`80,4% quelli di stagione. Leggermente più basso invece il numero (39,4%) di chi acquista spesso prodotti biologici. Il 75,4% dei consumatori controlla l`etichettatura e la provenienza degli alimenti; evita di comperare prodotti nei negozietti etnici (62%) e di marche che non conosce (66,9%). Il 59,9%, inoltre, preferisce non acquistare prodotti contenenti olio di palma. Il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. In particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016) mentre i vegani arrivano al 3% (erano l`1%).
Dal rapporto Eurispes risulta inoltre che la quota di persone che consuma piatti etnici e cibo di strada di culture gastronomiche straniere qualche volta è al 55%, lo mangia spesso il 13% e mai il 13%. La cucina asiatica è la preferita, ma apprezzati sono anche sashimi, fajitas, felafel, moussaka, paella, tajine, zighini’ ed empanada. L’etnico va bene nelle grandi città e secondo un’analisi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Venezie, è preferito dalle donne (52,5%) e dai lavoratori. Al Nord Italia è registrato il consumo più alto. I prodotti alimentari etnici vengono acquistati dal 75% degli italiani, soprattutto nei supermercati (48,3%) o nei piccoli negozi con titolari stranieri (17,2%). Il supermercato è il canale di vendita preferito per i cibi etnici. I prodotti maggiormente acquistati sono quelli della cucina cinese e giapponese (38,8%), latinoamerica/messicana (25,7%), araba-mediorientale (14,2%), Sud-Est asiatico (10,6%), africana (5,4%). Nella scelta vincono cous cous, riso cantonese e sushi.
Da sempre abbiamo sostenuto il consumo enogastronomico italiano sia per la qualità degli alimenti, sia per la tutela della salute della nostra famiglia, sia per sostenere le nostre imprese e quindi l’occupazione locale. I numeri finalmente ci stanno dando ragione, ma sicuramente non mancheremo di insistere su questo percorso in cui crediamo molto. L’italianità passa anche dalla nostra tavola. Buon appetito !
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra