Oggi con Roberto Bartolini faremo un viaggio nel mondo del biologico per capire sia l’andamento di mercato sia la presenza di opportunità concrete per il futuro.
I consumatori ci credono e gli agricoltori rispondono. Il mercato totale del biologico vale 4.310 milioni di euro, con una crescita in un solo anno del 16%, e offre lavoro a 60 mila operatori (nostro record in Europa), che sono aumentati in un anno del 8,2%.
Già oltre 1,5 milioni di ettari coltivati
Negli ultimi dieci anni hanno chiuso 1,5 milioni di aziende agricole convenzionali, mentre le biologiche crescono: siamo già a 1,5 milioni di ettari coltivati (+7,5% rispetto allo scorso anno), che vuol dire +37% rispetto al 2011.
Al Sana di Bologna, la più importante manifestazione del settore, girando tra gli stand si è visto che il “bio” è un settore sempre più vivace e che stimola l’agricoltore, che si impegna ad aumentare l’offerta per soddisfare le richieste di un consumatore che non smette mai di chiedere novità.
Tanti prodotti alternativi e nuove opportunità per la campagna
Farine alternative, birre artigianali, vini senza solfito, ma anche latte di origine vegetale, spezie fresche come curcuma e zenzero, prodotti senza glutine, paste ottenute con miscele di ceci, favino e pisello, cioè senza i cereali. E al fianco dei grani antichi ci sono colture alternative da coltivare come quinoa, amaranto, canapa e un cereale esotico di origine etiope come il teff. Queste alcune delle opportunità molto interessanti offerte dal biologico, che rappresentano delle vere e proprie opportunità per gli imprenditori agricoli.
Attenzione alla misura 11 dei Psr
I Psr regionali hanno dedicato una misura specifica al biologico, la M 11 per l’avviamento e il consolidamento dell’agricoltura biologica, che sta catturando l’attenzione degli agricoltori. Per fare un esempio, solo in Puglia le aziende bio sono passate da 6 mila a 10 mila proprio grazie ai nuovi Psr.
In particolare, la sottomisura 11.1 finanzia la conversione da azienda convenzionale ad azienda biologica, con un supporto finanziario per coprire in parte i maggiori costi dei primi 5 anni di attività e con sostegni maggiorati per gli allevatori da latte e da carne. Per fare un esempio concreto, in Emilia-Romagna il premio in più per chi fa latte è di 425 euro/ha di superficie biologica coltivata e per chi fa carne 370 euro/ha, che si aggiungono ai 126 euro/ha per coloro che hanno foraggere e ai 168 euro/ha se si hanno seminativi. L’agricoltore che si converte al biologico, sempre per restare in Emilia-Romagna, se coltiva ortive percepisce 434 euro/ha/anno, se coltiva vite e fruttiferi minori 630 euro/ha/anno e se coltiva arboree principali 742 euro/ha/anno.
Ma le cifre variano da regione a regione, quindi consigliamo a chi fosse interessato di documentarsi nel PSR della propria regione al capitolo che riguarda la misura M 11.
Naturalmente, anche un’azienda che è già iscritta al biologico non viene dimenticata dai PSR regionali con la sottomisura 11.2, che prevede incentivi inferiori ai precedenti ma comunque molto interessanti.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra