In un articolo di David Borrelli, portavoce M5S al Parlamento Europeo, dal titolo “Economia circolare: un obiettivo possibile” si parla concretamente del riciclo dei nostri rifiuti. Non vogliamo sembrare i soliti ambientalisti di turno ne darci arie da professori; l’unica cosa che vogliamo fare è dare la possibilità di fare una riflessione seria così da avere una maggiore cura della Terra in cui viviamo e che tanto amiamo. A volte la concretezza è d’obbligo !
Cos’è l’economia circolare? É un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. É trarre il massimo dalle nostre risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. É un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro.
Lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all’insegna del “prendi, produci, usa e getta”, secondo un modello di crescita lineare fondato sul presupposto che le risorse siano sempre abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo. Questo modello non solo è obsoleto ma compromette anche la competitività dell’Europa. La transizione verso un’economia più circolare è al centro dell’agenda per l’efficienza delle risorse stabilita nell’ambito della strategia Europa 2020. Si stima che un uso più efficiente delle risorse lungo l’intera catena di valore potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17%-24% entro il 2030, con risparmi per l’industria europea dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno.
OCCORRONO però SEGNALI POLITICI FORTI per garantire la prevedibilità a lungo termine necessaria ad attrarre investimenti e a innescare cambiamenti, affinché materiali quali la plastica, il vetro, i metalli, la carta, il legno, la gomma e altri materiali riciclabili siano reimmessi nell’economia come materie prime secondarie a prezzi concorrenziali. Per diventare un modello realizzabile e dominante l’economia circolare dovrebbe garantire ai diversi soggetti economici una redditività almeno pari a quella attuale, grazie a incentivi che puntino a un risparmio sui costi di produzione e l’acquisizione di un vantaggio competitivo, quando un consumatore arriverà a preferire l’acquisto di un prodotto di consumo circolare piuttosto che lineare. L’ECONOMIA CIRCOLARE É POSSIBILE, BASTA VOLERLA VERAMENTE.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra