Dopo il progetto dell’Albergo Diffuso trattato nei giorni scorsi, un altro tema che vorremmo trattare è la “fattoria didattica”, ossia un particolare tipo di azienda agricola o agrituristica in cui si possono svolgere attività educative “attive”, rivolte non solo ai bambini ma anche a tutti coloro che si trovano in condizioni psico fisiche di disagio.
L’obiettivo di questo percorso è quello di far (ri)conoscere l’attività primaria osservando il ciclo delle culture e degli allevamenti zootecnici, seguendo la preparazione degli alimenti di origine animale e vegetale ed i processi di produzione agro – alimentare senza dimenticare l’importanza assunta dal suolo e dell’acqua. Una riscoperta delle abilità manuali e le competenze dell’agricoltore nonché il ruolo sociale che esso svolge. Tutto questo per fare sì che il pubblico, che altro non è che il consumatore finale del prodotto agricolo, prenda consapevolezza ad un comportamento attivo nella salvaguardia dell’ambiente.
Chi deciderà di percorrere questa strada potrà cimentarsi nell’attività produttiva tradizionale ed anche in quella didattico – formativa. Importante è valutare attentamente l’offerta di programmi rivolti non solo ai gruppi scolastici, ma anche e soprattutto ad utenti appartenenti a categorie protette affette da disabilità o da altre forme di disagio sociale. Il contesto della Fattoria Didattica dovrà essere paragonato ad una famiglia educativa quando rivolta alle scolaresche, ma anche “rieducativa” se rivolta a disabili, disagiati, emarginati diventando così una vera e propria “fattoria sociale”. I produttori dovranno trasmettere ai fruitori, le proprie conoscenze attraverso l’esperienza acquisita, consentendo loro di fare pratiche sul campo. La valenza educativa di un progetto di Fattoria Didattica e la possibilità che ne deriva di riqualificare le attività agricole come fonte di reddito complementare, deve essere il punto di forza del progetto.
Sempre più ci stiamo accorgendo di quanto la modernità, l’urbanizzazione e l’industrializzazione ci abbiano resi poco attenti alle attività delle campagne, ai prodotti locali ed alle trasformazioni che questi devono subire prima di arrivare sulle nostre tavole. Per questo riteniamo che le fattorie didattiche rappresentino il luogo ideale in cui osservare di persona la natura e il lavoro agricolo. Con la guida di operatori qualificati, adulti e bambini imparano a conoscere meglio l’ambiente rurale, le piante, gli animali e i prodotti della terra, cimentandosi in attività agricole tipiche e in antichi mestieri.
Uno degli obiettivi più importanti è colmare la distanza tra cultura urbana e cultura rurale. All’inizio degli anni sessanta, abbiamo assistito ad un massiccio esodo verso le città attratti dai nuovi insediamenti industriali e dalle grandi opportunità offerte dal terziario. L’attuale crisi di Sistema che ha indebolito questi settori porta alla conseguenza logica della riscoperta di certi valori identitari ormai dimenticati, ed assistiamo in maniera sempre più crescente alla volontà di riscoprire quelle che sono le nostre tradizioni.
Il risultato di questa forma di attività deve essere duplice: da un lato consente all’agricoltore di integrare il reddito, trovando un nuovo modo per far conoscere l’azienda ai clienti, vendere prodotti, ospitalità e servizi. Dall’altro, coinvolge il pubblico esterno all’atto agricolo, rendendolo portatore di rispetto della natura, attraverso un ritorno alle origini ed al recupero di valori che rischiano di essere dimenticati. Per questi motivi, una delle realtà aziendali più favorevoli all’integrazione delle attività di un’azienda agricola con quella di fattoria didattica è rappresentata dall’agriturismo, realtà molto diffusa sul territorio nazionale che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio, incentivando le produzioni tipiche e salvaguardando la cultura e le tradizioni locali. Con la creazione della Fattoria Didattica, rivolta in modo particolare agli studenti, ma anche alle associazioni e in generale ai gruppi organizzati, il ruolo socioculturale dell’agriturismo assume caratteristiche più specializzate ed incisive.
Si tratta dunque, a tutti gli effetti, di una nuova proposta per il turismo scolastico e non solo.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra