Sinceramente non possiamo che condividere la decisa posizione assunta dall’assessore regionale piemontese all’agricoltura Giorgio Ferrero relativamente all’Ente Risi. Un Ente pubblico deve poter svolgere appieno la propria attività e non “tifare” solo per una parte. La realtà dei fatti, raccontata nell’articolo di Roberto Maggio su La Stampa, descrive esattamente l’attuale situazione presente in risicoltura.
«C’è un mercato che sta morendo e un organismo che non sta svolgendo il compito per cui è nato: il ministero decida sul futuro dell’Ente Risi». Nell’incontro di otto giorni fa nella sede del Pd, davanti a una platea di risicoltori e sindaci, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ci era andato cauto. Aveva parlato di «meccanismi che negli anni non hanno funzionato» e della necessità di «un cambiamento profondo». Ora parla più schiettamente e arriva a ipotizzare il commissariamento dell’Ente Nazionale Risi, l’organismo pubblico sottoposto alla vigilanza del ministero che dovrebbe tutelare il settore. Ma che, secondo il titolare dell’Agricoltura a piazza Castello, non tutela più.
La Regione non ha titolo per decidere sul commissariamento, ma chiede una decisa inversione di rotta, altrimenti il comparto rischia il collasso: «L’Ente Risi è l’unico organismo nazionale che si occupa del cereale – spiega Ferrero – e ha il compito di far sedere allo stesso tavolo l’industria risicola e il mondo agricolo. Ma in questo momento non sta svolgendo il ruolo per cui è stato istituito, e questo è grave: si tratta di un ente pubblico e deve difendere la sopravvivenza dei risicoltori. Al contrario, sta avallando certi atteggiamenti da parte dell’industria, e questo non va bene».
Già nella sede del Pd l’assessore aveva puntato il dito sull’industria risiera, denunciando una speculazione sui prezzi e invitando l’Antitrust «a farsi un giro da queste parti perché c’è qualcuno che potrebbe fare cartello». Tesi confermata: «Gli agricoltori vengono sottoposti a rigidi controlli. Lo stesso – si chiede Ferrero – avviene per il mondo dell’industria? Ci sono i dati sul riso importato? E a che prezzi? Sarebbe interessante avere queste informazioni. Al tavolo istituzionale con il ministero ho posto la questione speculazione, e i rappresentanti dell’industria non si sono sentiti in dovere di smentire. Non c’è trasparenza sui prezzi, e le aziende agricole rischiano la bancarotta. Il mercato sta morendo: Martina decida cosa fare dell’Ente Risi, o da parte dell’ente stesso arrivino in fretta segnali forti. Attendo un sussulto concreto». Dal canto suo, il presidente di Ente Risi, Paolo Carrà, raggiunto mentre era a colloquio a Strasburgo con il commissario Hogan, preferisce non commentare. Sottolineando che «si tratta di una provocazione di Ferrero e niente più»
Verrà messo tutto a tacere per amore degli amici industriali? Scusateci se abbiamo diversi dubbi ma, con l’arrivo delle prossime elezioni nazionali, le spese elettorali da affrontare saranno ingenti e, l’aiutino degli industriali, potrebbe essere di vitale importanza. Sbagliamo a pensarla in questo modo?
NB: le sindacali da che parte stanno?
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra