Quello di Cerea è solo l’ultimo caso di malagestione dei mercati a km 0 che sono presenti in molte Città.
Si tratta di posti dove devono essere venduti solo prodotti agricoli italiani, provenienti dai territori regionali e quindi rigorosamente a km zero. «Dispiace», esordisce il sindaco Paolo Marconcini, «che un’importante opportunità data alle aziende agricole, come quella dei mercati a chilometro zero, sia sfruttata impropriamente». «Continueremo a vigilare sui prodotti venduti», prosegue il primo cittadino, «per tutelare i consumatori». Soddisfatto per l’intervento dei vigili anche Giorgio Bissoli, consigliere comunale con delega all’Agricoltura e presidente dell’associazione «Azione Rurale» che ormai da qualche anno si batte per la difesa del made in Italy. «Ai venditori del banchetto controllato dalla polizia locale», spiega Bissoli, «più volte in passato era stato detto di non vendere frutta che non proviene dal nostro territorio».
Il grande guadagno associato agli scarsi controlli fanno si che non sia sporadica la presenza su alcune bancherelle di frutta esotica proveniente dai Paesi mediterranei o addirittura oltre oceano e la etichettano come Km0. Ben vengano quegli Amministratori locali che diligentemente sanno controllare ed amministrare il proprio territorio tanto da impedire questi fenomeni di malcostume.
E’ anche vero che a Natale si tende a voler un pò diversificare dal solito i nostri cesti natalizi, un pò per moda ed un pò per dare un tocco di originalità al presente. Il pericolo che spesso non valutiamo è che non conosciamo l’esatta modalità con cui è prodotta questa frutta.
Pochissimi consumatori, o meglio solo gli addetti al settore, conoscono l’elenco delle sostanze da noi vietate, che vengono usate liberamente invece in quei Paesi.
L’informazione che i Media diffondono sulle tecniche di lavorazione, coltivazione e conservazione dei prodotti al di fuori dell’Italia, non è chiara, delle volte discordante, sicuramente fumosa. Inoltre le diverse leggi dei vari Paesi produttori, non aiutano a migliorare questa situazione.
Il nostro invito è quello di privilegiare sempre gli acquisti territoriali. Un bel cesto di prodotti italiani, meglio se locali, compatibilmente con la nostra capacità finanziaria, porta a creare una positiva spirale economica, sia in termini di produzione sia in termini occupazionali.
Ehm… a proposito, avete mai visto in Italia un albero di Maracuja, di Mango o di Ananas? Se facciamo attenzione a queste banalità, magari evitiamo anche di farci prendere in giro!
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra