A dicembre 2015 il nostro “caro” gasolio agricolo agevolato aveva toccato il minimo storico, grazie al prezzo del petrolio sceso ai minimi storici, toccando i 67 centesimi al litro (fonte Borsa Merci di Modena, per carichi fino a 5000 lt).
Ovviamente, in vista dell’estate e dello statistico picco della domanda per le partenze degli italiani per le ferie, ecco che puntualmente il prezzo del petrolio, e di conseguenza dei derivati, riprende a crescere molto rapidamente.
Il mercato del petrolio è uno dei pochi che si permette di aumentare i prezzi ancor prima che la domanda inizi a crescere, solo basandosi su fini statistici, storici e lo fa indistintamente su ogni tipologia di prodotto derivato. Detto in soldoni, una regolamentazione del mercato, magari concordando una linea di prodotto il sui prezzo rimanga pressoché stabile anche al variare del prezzo del petrolio, proprio non s’è “pensato” di farla. Per esempio, l’Autority per l’energia controlla il prezzo del gas, permettendo spostamenti limitati a prescindere dall’andamento del mercato del petrolio, creando una sorta di “cuscinetto” che ammortizzi i picchi, questo per non destabilizzare l’utenza privata che non potrebbe fare a meno che subirne le conseguenze, soprattutto in periodi invernali quando la domanda cresce.
Perchè quindi non esiste una regolamentazione anche per il gasolio agricolo?
Troppi soldi di mezzo? In primis un aiuto da questa parte di politica attualmente al Governo sarà difficile da ottenere, abbiamo ben capito che sta dalla parte degli industriali, esempio lampante è stata la posizione di Renzi in vista del referendum “sulle trivelle”. Ribadisco che non credo che mai faranno una sorta di regolamentazione in questo senso, nonostante questo mercato sia importantissimo per l’economia del comparto agrario, che è alla base dell’economia italiana.
Siamo sicuri che lo Stato italiano non andrà in rovina, ne tantomeno le aziende petrolifere che spendono miliardi in pubblicità (anche inutilmente secondo me) e sponsorizzazioni milionarie, nel caso che dovessero vendere il carburante agricolo ad un prezzo pressochè stabile. Il calcolo potrebbe essere concordato mensilmente o trimestralmente, sulla base del prezzo del carburante stesso più inevitabile guadagno della Casa e lo Stato applicherebbe una percentuale agevolata statica di accise. Si eviterebbero le quotidiane mattutine corse ai conteggi dei venditori e si semplificherebbero di molto le pratiche burocratiche, i conteggi e le previsioni di spesa per TUTTI.
Avendo una sorta di “mercato separato”, si eviterebbe in periodi come questo quando tutti vanno in ferie, tranne chi lavora nel nostro settore, di vedersi crescere i costi e di guardare andare in ferie gli altri da sopra al trattore – Cornuti e mazziati!!
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra