Casi su casi. Giovani fuggiti via dalla realtà infernale in cui si trovano le popolazioni colpite dal terremoto. Agricoltori ed allevatori abbandonati a se stessi perchè colpevoli di essere abitanti in piccoli borghi terremotati e di essere italiani. Le Cronache Maceratisi descrivo la vita quotidiana dell’emergenza anche tra i nostri allevatori.
Centodieci chilometri, con partenza all’alba, sotto la nebbia e la pioggia battente di un giorno di inizio gennaio, per regalare un tetto a due famiglie che non lo avevano più, da uno dei Comuni più piccoli della zona di Amatrice, Cittareale che dista una ventina di chilometri. E’ la storia di alcune decine di giovani coraggiosi che appena la terra smette di tremare corrono dai cugini di Amatrice, aiutano a scavare, sperando di trovare qualcuno vivo, invece quelli che affiorano a volte sono volti amici morti. Da quella drammatica esperienza è nata “La via del Sale onlus”, un’associazione di giovani tra i diciotto ed i venticinque anni, con i più “anziani” che sfiorano i quaranta.
Ieri mattina hanno consegnato due moduli abitativi a due famiglie, la prima a Collicelle di Cittareale, la seconda nelle Marche, nella campagna vicino Camerino, alla famiglia dell’agricoltore Giorgio Fabiani. A guidare il gruppo è la giovane presidente Elisa Aloisi, diciott’anni appena compiuti, un presente da studentessa del liceo scientifico di Amatrice, insieme al vicepresidente Valerio Capraro, Simone Francucci, Irene Tartaglia, Claudia Cannaviccio, Mario Cosentino, Marco Visca, Nicola Guerci e Simone Rinaldi. Tanti di loro non hanno più una casa, ma da agosto hanno iniziato a dare una mano ai meno fortunati.
A Camerino sono arrivati poco dopo mezzogiorno dopo un lungo viaggio di oltre due ore, a velocità moderata, con la casetta attaccata ad un tir. Per raggiungere la casa della famiglia Fabiani, venuta giù nella parte retrostante come un grissino che si sbriciola tra le mani, il modulo abitativo di otto metri per tre, è stato agganciato al trattore dell’azienda agricola. Il presente per i cinque componenti della famiglia, di cui due anziani e con delicati problemi di salute, è il camper, ma da ieri notte hanno potuto dormire sotto un tetto. Ci sono volute un paio d’ore, sotto una pioggia battente che non ha dato tregua un istante, per livellare il terreno e posizionare la casetta.
“A questi ragazzi possiamo soltanto dire grazie – ha detto l’allevatore Giorgio Fabiani – il terremoto non ci ha fermato, grazie a tutti quanti ci hanno aiutato”. Quella di Camerino è stata la sesta casetta consegnata dai ragazzi. “Abbiamo già consegnato dei moduli a Cascia ed Amatrice – racconta Marco Visca – abbiamo avviato una raccolta fondi che ci serve principalmente per il progetto delle casette da donare alle persone che hanno perso la casa. La nostra idea è quella di intervenire nelle situazioni più complicate, dove ci sono disabili, anziani e bambini. Quando raggiungiamo i soldi necessari per acquistare un modulo abitativo lo compriamo e lo doniamo. Questa è la nostra idea perchè soprattutto nelle frazioni ci sono ancora molti problemi, mentre nei territori urbani sono arrivati già i moduli della Protezione civile”.
Entusiasti e tenaci, i giovani hanno dovuto superare l’iniziale opposizione di alcuni sindaci. “La situazione è cambiata con il terremoto del trenta ottobre perchè il cratere si è ampliato e la popolazione si è decuplicata, c’è una maggiore disponibilità da parte dei sindaci. Con loro abbiamo un patto, che non appena arrivano le casette dallo Stato, i moduli vengono portati via e rivenduti, perchè non vogliamo abusi edilizi sul territorio. La cifra che ricaveremo sarà destinata ad un centro di aggregazione per le popolazioni terremotate – continua Visca – l’associazione è nata la notte del 24, perchè Cittareale è vicina ad Amatrice, pochissimi chilometri e conosciamo tutte la popolazione di Amatrice perchè è il centro nevralgico di quel territorio e quando c’è stato il terremoto, i ragazzi di 18, 20 anni, 24 sono andati a scavare alle quattro del mattino per estrarre le persone che erano rimaste sotto. Ci sono riusciti, purtroppo hanno estratto tanti morti e questo credo che peserà molto sulla loro vita, è stato un impatto molto forte. Per questo abbiamo voluto ricostruire e dare alla popolazione che è sopravvissuta queste casette, perchè noi crediamo fortemente nella ricostruzione di tutto il territorio da nord a sud del cratere. Abbiamo il trasporto eccezionale, cerchiamo di coprire le esigenze delle famiglie che hanno necessità di avere modulo abitativo.
Gli allevatori devono essere aiutati, perchè sono nelle frazioni, sennò il territorio muore. Sono loro la spina dorsale dell’economia del territorio, se la facciamo morire, queste zone non risorgeranno mai”. La gara di solidarietà è internazionale, i primi a donare sono stati i dipendenti della Camera e del Senato, sono arrivati soldi dalla Norvegia e dall’Inghilterra. Spiega il vicepresidente Valerio Capraro: “Cerchiamo di fare il possibile per aiutare le persone che sono state più sfortunate di noi in questo evento, comunque anche noi siamo stati direttamente colpiti dal sisma, molti di noi hanno le case inagibili e ci siamo inventati questo progetto delle casette, perchè era l’emergenza fondamentale. Abbiamo fatto circa ottocento cesti natalizi raccogliendo prodotti del centro Italia, un buon contributo per il rilancio dell’economia delle aziende agricole delle zone terremotate, organizziamo degli eventi. Abbiamo dato per un periodo il servizio di parrucchieri gratuito, adesso fa troppo freddo per girare per le frazioni, però a settembre e ottobre lo abbiamo fatto parecchie volte, riprenderemo quando tornerà il bel tempo.
Le casette sono il nostro progetto principale, sono un’emergenza vera. Sta andando bene, abbiamo raccolto tante donazioni, questa è la sesta casetta, contiamo di portarne altre quattro speriamo, poi vedremo a seconda
delle donazioni”. Il nome nasce dall’antica Salaria, la strada di collegamento tra Cittareale ed Amatrice, che simboleggia l’unità tra le comunità di montagna. L’entusiasmo è tutto nel volto e nel sorriso pulito di Elisa, 18enne che nell’anno della maturità si trova a ricoprire anche il ruolo di presidente della onlus: “Le cose stanno andando molto bene, speriamo che arrivano altri aiuti, così possiamo aiutare più persone possibile, perchè il nostro scopo è proprio questo, agire in modo molto concreto. Lo faccio perchè comunque ho il desiderio di aiutare le persone e lo faccio per quelle persone che non ci sono più”.
La verità l’abbiamo vista tutti con i nostri occhi con le riprese dei droni dei vigili del fuoco. Le macerie sono sempre al loro posto, la ricostruzione non è partita, la popolazione vive in condizioni disumane. Questa è l’Italia dimenticata ed ignorata da Roma !
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra