Questa è l’ennesima dimostrazione che il Governo Renzi non interessa nulla della tutela e del rilancio del territorio montano. Il Presidente Renzi ed il Ministro Martina non fanno altro che raccontare bugie e smentire con i fatti quanti prima annunciato, magari in un bel evento televisivo. Il palcoscenico degli show non è la realtà di noi operatori del settore primario.
ANSA: ‘No alla produzione di formaggi stagionati in casa e ‘no alla macellazione a domicilio senza visita veterinaria: il Governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale alcune parti delle ‘Disposizioni in favore della zootecnia’ e delle ‘Disposizioni in materia di macellazioni domiciliari e di smaltimento dei sottoprodotti’ della legge regionale 16 del 2 agosto 2016.
Per l’avvocatura generale dello Stato è “in contrasto con gli obblighi disposti dai Regolamenti” dell’Unione europea “l’utilizzo di un’area all’interno della struttura abitativa per la trasformazione del latte crudo degli animali dell’azienda per la successiva vendita diretta al consumatore finale in ambito locale”.
Riguardo alla norma sulla macellazione, il “consumo di carni di animali non sottoposti a visita ante mortem, da parte del veterinario che procederebbe solo all’ispezione post mortem, introduce elementi di rischio sanitario in quanto espone il consumatore ad un concreto pericolo di contrarre malattie”.
Allo stesso tempo “il veterinario sarebbe esposto al rischio di esprimere un giudizio ispettivo sulla idoneità al consumo delle carni non suffragato da adeguati accertamenti ante mortem”. La possibilità di macellare a domicilio riguarda “specie suine, ovi-caprine” e “specie bovine di età inferiore a dodici mesi”, purché sane. Anche alcuni compiti del veterinario – ispezioni “nei macelli che commercializzano carni fresche” e “bollatura sanitaria specifica” – sono illegittimi secondo il governo. Infine la possibilità di spostare “residui di macellazione, i cadaveri e le carcasse degli animali” non “idonei al consumo umano” con i “mezzi di trasporto appartenenti all’azienda, senza ulteriori oneri autorizzativi” viola, tra l’altro, l’obbligo di impiegare “imballaggi sigillati nuovi oppure in contenitori o veicoli coperti a tenuta stagna”. Riguardo alla possibilità di trasformare il latte in casa, la legge regionale prevede che sia lecito (al di fuori dei periodi di alpeggio) “per la produzione di formaggi a maturazione superiore a sessanta giorni, da destinare alla vendita diretta al consumatore finale e in ambito locale”, in un’area della struttura abitativa “in cui si svolgono esclusivamente le operazioni dì lavorazione del latte, nel rispetto dei requisiti minimi di cui ai regolamenti” europei e “previa presentazione di segnalazione certificata di inizio attività allo sportello unico degli enti locali competente per territorio”.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra