Una volta era l’Azienda simbolo del Made in Italy. Stiamo parlando di Granarolo, la regina del latte fresco italiano. Dopo aver iniziato il confezionamento e la vendita del latte UHT straniero in nome dell’utile e del profitto, l’Azienda bolognese ha deciso di lanciarsi nel mercato della gastronomia vegetale. Andiamo per ordine.
Ruminantia ha annunciato che “A fine marzo 2016 la francese Italatte (Gruppo Lactalis Italia) ha ridotto il prezzo del latte alla stalla indicizzando il prezzo a quello medio europeo al quale aggiungere 4 centesimi, i premi qualità e l’IVA. Ad oggi (Marzo 2016) il prezzo medio del latte in Europa e di euro 28.58/ kg 100. Anche se Lactalis ha una presenza predominante (circa il 25%) sul mercato italiano, con marchi prestigiosi come Galbani, Vallelata, Invernizzi, Cademartoli, Parmalat e President, tutti noi abbiamo sperato in un episodio isolato, ossia la scelta di una multinazionale straniera alla quale poco importa della sopravvivenza dei nostri allevamenti di bovine da latte ma solo del business in quanto tale; nonostante il fatto che la maggior parte dei brand del gruppo immettano sul mercato confezioni recati la dicitura volontaria “con latte italiano” o similari. Dubbi sulla regolarità di questo rimangono, almeno finchè non verrà verificato dalle autorità competenti. Purtroppo questa decisione dolorosa per gli allevatori non è rimasta isolata perché Granarolo S.p.A, la seconda industria lattiero casearia italiana, leader assoluto del mercato del latte fresco in Italia, ha “proposto”, con una circolare del 20 Aprile 2016, una riduzione del prezzo del latte di circa 1 centesimo, almeno fino a Giugno 2016.”
Ancora una volta è stato dimostrato che “la riduzione dei consumi interni di latte“, “la concorrenza estera“,”l’aumento dei costi industriali” e/o “l’eccessiva produzione di latte” sono dei meri pretesti usati dall’industria per non pagare adeguatamente il buon latte degli allevatori italiani; obbiettivo spostare le risorse economiche risparmiate da queste operazioni in altre direzioni lontane dal lattiero-caseario.
Milano, 27 apr. – Granarolo ha acquisito, in parte sotto forma di aumento di capitale in parte di acquisto di azioni, il 60% di Conbio, azienda che produce prodotti gastronomici vegetali e biologici. L’operazione – si legge in una nota – permette a Granarolo di rafforzarsi ulteriormente all’interno del mercato dei prodotti vegetali che negli ultimi 5 anni e’ cresciuto del 240%, passando da 130 mln di euro nel 2010 a 318 mln nel 2015 (nello specifico i prodotti di gastronomia vegetale sono passati da 11 a 79 mln negli ultimi 5 anni) e che si prevede continuera’ a crescere fino ad arrivare nel 2020 ad un valore di oltre 600 mln di euro. ‘La nostra gamma Granarolo 100% Vegetale, lanciata a inizio dell’anno scorso – spiega Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo – ha realizzato solo nel 2015 oltre 14 mln di euro di fatturato, a conferma del fatto che il mercato dei prodotti vegetali registra una crescita annua a doppia cifra nel nostro Paese. In particolare e’ il comparto dei prodotti gastronomici, in cui Conbio e’ specializzata, ad aver avuto l’incremento piu’ rilevante. Secondo le previsioni arrivera’ ad occupare quasi un terzo del mercato vegetale complessivo, trainandone la crescita. Soddisfazione per l’operazione anche da parte dell’azienda Conbio: ‘L’ingresso di Granarolo’ – spiega Paolo Franceschini, per oltre 15 anni alla guida dell’azienda – ‘apre nuove prospettive per Conbio, azienda che da sempre ha creduto nel mercato dei prodotti vegetali, contribuendo alla crescita del settore. Oggi esprimiamo grande orgoglio e ottimismo nel diventare parte di un grande gruppo italiano come Granarolo certi di portare un significativo contributo allo sviluppo di un progetto di ampio respiro orientato al 100% vegetale.’ Conbio e’ il quarto player italiano nel mercato gastronomico vegetale dei prodotti destinati al banco frigo, con una quota del 6,1% sul totale del comparto e ha fatturato quasi 12 milioni di Euro nel 2015. Il Gruppo Granarolo comprende due realta’ diverse e sinergiche: un consorzio di produttori di latte – Granlatte – che opera nel settore agricolo e raccoglie la materia prima – e una societa’ per azioni – Granarolo S.p.A. – che trasforma e commercializza il prodotto finito e conta 13 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 siti produttivi in Francia, 1 in Cile, 2 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda. Riunisce circa 1.000 allevatori produttori di latte e conta oltre 2.400 dipendenti. Il 77,48% del Gruppo e’ controllato dal Consorzio Granlatte, il 19,78% da Intesa Sanpaolo, il restante 2,74% da Cooperlat. Nel 2015 il Gruppo ha realizzato un fatturato superiore a un miliardo di Euro.
La logica confindustriale emersa pone Granarolo a non essere più un’azienda seria ed affidabile agli occhi degli allevatori e dei consumatori italiani.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra