Ditemi il nome di un prodotto alimentare e vi dimostrerò come le sue quotazioni in campagna sono crollate mentre al supermercato il prezzo sia praticamente stabile o addirittura si sia incrementato. Latte, carne, frutta e verdura; cambia il prodotto ma non la sorte.
In un articolo dell’Unione Sarda si parla della situazione dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi; prodotto straordinario colpito dalla speculazione commerciale indiscriminata.
Milioni di capolini restano nei campi, non raccolti a causa del crollo dei prezzi, ma al consumatore un carciofo continua a costare molto, fino a un euro a pezzo.
È il paradosso, nemmeno una novità nel panorama della commercializzazione dei prodotti agricoli, che caratterizza il mercato del carciofo sardo del dopo Capodanno.
“I mercati sono saturi e il prezzo è crollato”, è il grido dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi.
Da 10 a 15 centesimi per un carciofo della varietà tema, poco di più per uno spinoso (a seconda della qualità): questo il punto più basso dell’altalena (sembra in leggerissima ripresa) dei prezzi all’ingrosso del carciofo annata 2015-2016, scritta anche su una produzione boom dovuta alle alte temperature. Davanti a questi riscontri di mercato in molti hanno scelto di non raccogliere.
Mentre in Italia vige il Far West commerciale, le nostre eccellenze alimentari vanno estinguendosi.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra