Dopo aver lottato senza sosta per quattro mesi contro quanto stabilito dal D.L. 51 denominato, come in una macabra favola, Decreto “salva agricoltura”, cercando nella sua conversione in Legge di migliorarlo evitando balzelli ed assurdità deleterie per gli allevatori assistiamo al risveglio di Confcooperative, della Lega Nord e della CIA. Dopo il lungo coma politico e dopo l’approvazione definitiva della Legge i produttori di latte devono assistere ad uno spettacolo definibile semplicemente indecente. Gli allevatori italiani dovrebbero corrispondere all’UE una multa di euro 30.530.000 ma, causa di un provvedimento legislativo scritto ad hoc per il rifocillamento del Fondo per la zootecnia, dovranno pagare altri euro 71.650.000. I danari di tale Fondo verranno utilizzati in modo discrezionale e senza rendicontazione pubblica per obbiettivi vaghi, poco comprensibili e mai definiti con chiarezza. Questo silenzio lungo quattro mesi dei Sindacati agricoli appare alquanto sconcertante se considerata la mancanza di rendicontazione di tale Fondo. E’ profondamente imbarazzante vedere il disprezzo verso noi produttori da parte dell’On. Cova autore di questa Legge avallata da tutto il PD e dalla Lega Nord. Imporre delle fidejussioni bancarie o assicurative ponendo termine a fine agosto agli allevatori che vivono anni di evidenti difficoltà data dalla scarsa remunerazione del latte e dei forti investimenti strutturali fatti la dice lunga sulla mancanza di comunicazione tra la politica della scrivania e la realtà produttiva. Se fare politica vuol dire spingere la burocrazia a favore della chiusura delle Imprese agricole suggeriamo un ripensamento generale della propria attività magari cambiando lavoro onde poter conoscere meglio il proprio territorio prima di rappresentarlo.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra