Il manuale di come prendere in giro gli allevatori italiani è oramai cosa consolidata in questi anni di assenza di politica agricola e sindacale.
Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e Mister milionario Gesmundo non hanno progettato e costruito soluzioni strutturali che potessero sostenere e rilanciare l’agricoltura e l’agroalimentare italiano ma si sono accontentati di soluzioni tampone; praticamente hanno dato l’aspirina ad un malato terminale entrato oramai in coma.
Il caso del latte pubblicato sul Sole 24 Ore, dai noi anticipato con un articolo dal titolo “UE: troppo #latte, meglio abbattere i #bovini. Poche ore al via libera“, è assolutamente emblematico. Invece di proporre soluzioni a medio – lungo termine il Ministro Martina ha messo sul tavolo un premio di 10 milioni per chi riduce la produzione ed altri 10 milioni per acquistare formaggio per gli indigenti. Considerato l’elevato numero di Allevamenti in Italia queste misure non sono nemmeno utili per pagarsi un caffè al bar.
Grazie ai mezzi di informazione filo governativi e filo coldirettiani viene puntualmente messa in evidenza la “carota” e nascosto il “bastone“, pensando che gli operatori del primario non abbiano capacità di intendere e di volere.
In ogni caso sia Martina sia Gesmundo hanno la scusa europea da utilizzare e fare uscire dal cassetto quando necessario. “ce lo chiede l’Europa“, “aspettiamo la decisione europea“, … Trincerarsi dietro a queste scuse manifesta indubbiamente mancanza di peso politico a Bruxelles, oltre all’assenza di conoscenze agricole reali.
Dagli amministratori pubblici gli agricoltori esigono lungimiranza e rispetto del proprio lavoro; ieri, oggi e domani non avremo nessuno di questi requisiti.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra