A leggere il Codice Etico del Gruppo Lactis Italia detentore dei marchi come Galbani, Vallelata, Invernizzi, President, Cademartori, si viene colpiti da brividi quando appare l’evidenza “la volontà di condurre la propria attività con onestà, integrità, trasparenza, ed apertura, nel rispetto dei diritti umani degli interessi dei propri collaboratori”. Da oggi infatti la Galbani ha deciso di interrompere unilateralmente il ritiro del latte dalle stalle italiane perchè infastidita dagli allevatori che da pochi giorni hanno concretizzato un fronte comune manifestando davanti ai propri cancelli.
Davanti ad una protesta legittima e civile degli allevatori, l’industria francese risponde con una vera e propria rappresaglia; il potere ricattatorio della Lactis, dato dal mancato ritiro del latte, merce non accumulabile e deperibile, appare offensivo sia nei confronti delle nostre Aziende modello di eccellenza sia nei confronti dei consumatori beffati da un marchio legato alla tradizione nostrana.
E’ inevitabile che venga rivisto il prezzo del latte remunerato alle stalle perchè palesemente sotto i costi di produzione; sconcertante è la non partecipazione al tavolo della trattativa della revisione del prezzo chiudendo preventivamente ogni margine di dialogo. Pochi giorni fa il Gruppo Lactis ha sottoscritto in Spagna un nuovo contratto del latte con un aumento del prezzo; in Italia vige la latitanza insieme alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), COOP e Conad in primis.
L’unica soluzione, a nostro parere, è quello della concretizzazione del Decreto governativo per la nazionalizzazione del Gruppo Lactis in Italia così da risarcire le perdite economiche degli allevatori e dei consumatori oltre a rilanciare la qualità italiana conosciuta nel mondo con buona pace di quella francese.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra