Gli specchietti per le allodole del MIPAAF non hanno soluzione di continuità in questo Governo fantasma, di un Ministro che non sa ciò che fa, che parla dietro dettatura e che non ha voce in capitolo.
Si capisce da quello che dichiara sul sito MIPAAF:
“Questo provvedimento – ha commentato il Ministro Martina – si inserisce nel lavoro che stiamo portando avanti per dare massima informazione ai cittadini sugli alimenti che consumano. Per questo abbiamo voluto inserire di nuovo l’obbligo di riportare in etichetta lo stabilimento di produzione dei cibi. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Il nostro lavoro non si ferma qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l’etichettatura sia sempre più completa. La valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare passa anche da qui”.
Certamente, proprio di “massima informazione ai cittadini” si tratta: l’ennesima legge pressapochista che fa qualcosa, ma mai abbastanza. Qualcosa a metà tra quello che andrebbe fatto, ma poi scontenti gli industriali e quello che ti hanno mandato a fare, ma poi scontenti i cittadini. In pratica senza parafrasare: doveva fare un’etichettatura che scriveva (esempio):
Prodotti alimentari:
- Luogo di produzione/confezionamento: Italia – Stabilimento di Modena
- Luogo di provenienza ingrediente principale: Italia – Rovigo
Per il latte:
- Luogo di mungitura: Mantova
- Luogo di confezionamento: Mantova
Per il grano:
- Luogo di coltivazione: Barletta
- Luogo di lavorazione: Napoli
(Ovviamente le città sono tutte inventate, prendetele solo come esempio.)
Invece cosa abbiamo ottenuto?
Per il latte:
- Luogo di mungitura: Paesi UE
- Luogo di confezionamento: Italia
Per il grano:
- Luogo di coltivazione: Paesi UE ed Extra UE
- Luogo di lavorazione: Italia
che vuol dire “Paesi UE ed Extra UE”??? Tutto il mondo?? Esattamente a che serve indicarlo? Tanto valeva non metterlo! Non che “Paesi UE” abbia una qualsiasi valenza indicativa… quasi tutto l’antico continente… praticamente è inutile!
Questa legge è uno specchietto per le allodole, sembra che chissà quale indicazione abbiano messo in etichetta, sembra quali difese si siano innalzate per la “valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare…”, se avesse obbligato gli industriali a mettere l’esatta provenienza degli alimenti che compongono i prodotti, del latte, del grano, poi avrebbero dovuto svelare i segreti, far leggere a noi tutti che le pubblicità alla TV forse non sono così reali quando parlano di genuino e sano. Chissà da dove arriva il grano “Paesi UE ed extra UE”? Dall’India, dalla Cina, dal Canada, dalla Francia? NON LO SAPRETE MAI!!!
Ma tanto c’è Martina che lavora “per dare massima informazione ai cittadini sugli alimenti che consumano”, possiamo stare tranquilli e mangiare sereni che con questa etichettatura, semplicemente non è cambiato NIENTE.
Grazie per questo ennesimo specchietto Ministro, ma stavolta le allodole non ci sono cascate.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra