Una delle più belle iniziative del MIPAAF e dell’Unione Europea rischia di scivolare sulla classica buccia di banana: Leggiamo con profondo dispiacere l’articolo di FreshPlaza dove viene denunciata una situazione, in Romagna (e non solo, l’immagine dell’articolo l’ho fatta io stesso da una confezione di pesche), decisamente sconveniente.
Non si può dare delle pesche spagnole, raccolte 8 giorni prima (!!) ai bambini nelle scuole, quando molti produttori italiani le lasciano MARCIRE sugli alberi!
Non si può perchè la filiera è TROPPO LUNGA e non permette a chi gestisce il progetto di avere dei prezzi adeguati al servizio, quindi chi vince è il produttore estero. Da capitolato si prevede l’uso di frutta che proviene da tutta la Comunità Europea, quindi nulla è andato fuori dalle regole, ma quando abbiamo già tutto qui in Italia, perchè andare a prenderle all’estero?
Poi permettetemi una domanda: siamo noi così fuori mercato oppure veramente dalla Spagna arriva frutta ad un prezzo così basso da contenere anche il trasporto? Non abbiamo ancora inventato il teletrasporto, quindi non credo che sia arrivato in Italia gratis, qualcuno deve averlo pagato. Ora tornando alla domanda: siamo noi così tanto cari, fuori mercato da non riuscire ad essere competitivi a casa nostra possiamo dire a KM Zero, contro la stessa fornitura proveniente dalla Spagna con il trasporto compreso?
Non riusciamo a fare un accordo direttamente con i produttori, senza passare dalla solita trafila di commercianti ed intermediari, senza farci soffiare la gara dagli spagnoli che, da quello che si legge in questo articolo, non ci mandano certo l’eccellenza… ed anche per forza, se devono restare in quel prezzo ovviamente sarà merce di 2a scelta!
Giustamente l’articolo fa notare che la frutta nelle scuole dovrebbe essere di prima qualità e sopratutto buonissima. Questo perchè già i bambini non ne mangiano molta, a quell’età si preferisce qualcosa di più spicciolo, una merendina (che è anche più buona) e via a giocare. Figuriamoci poi se è anche immatura o di scarsa qualità, oltre allo spreco, avremmo ottenuto l’opposto del risultato sperato: Frutta buttata quindi sprecati i soldi, bimbi che mangiano meno frutta perchè poi non la consumeranno nemmeno a casa per via del brutto ricordo. Ci abbiamo perso 2 volte!
Le gare al ribasso, questo è il primo motivo. Ci sono alcune cose che dovrebbero restare oltre certi limiti di rapporto prezzo/qualità, non si può sempre risparmiare, un proverbio dice “Chi più spende, meno spende”, questo è uno dei casi per i motivi qui sopra descritti.
Ministro Martina, cosa c’è che non va in tutto questo?
Possibile che non riusciamo nemmeno a vincere una gara d’appalto per il progetto “Frutta nelle scuole” perchè il nostro Sistema Italia che Lei ed il suo caro “compagno” di Partito Renzi proclamate con tanta enfasi? Ancora non avete capito che MAI usciremo dalla crisi in questo modo?
Non potremo MAI essere concorrenziali con una tassazione e una burocrazia così opprimente!
Parlate di rilancio del lavoro, ma qui c’è solo una cosa da fare per incentivare il lavoro: Abbassare le tasse sul lavoro per il datore di lavoro ed il lavoratore!!
Meno tasse sul lavoro significherebbe più posti di lavoro.
Più soldi nelle tasche dei lavoratori significherebbe più soldi da spendere.
Più soldi da spendere significherebbe basta privazioni, nuovi capitali sul mercato, più liquidità per negozianti, artigiani, aziende agricole, edilizia…
Sarebbe linfa per l’Italia che recupererebbe nel giro di pochi mesi con le maggiori entrate dall’IVA e dalle tasse indirette.
Eppure questo Governo pensa di sanare i problemi alzando le tasse, l’IVA e non diminuisce i costi, anzi questa scellerata azione unita alla forte pressione fiscale e la mancanza di produttività fa chiudere le aziende che lasciano a casa i lavoratori, che a loro volta attingono agli ammortizzatori sociali.
Certo che di “statisti della domenica” come me l’Italia è piena, ma ne basterebbe qualcuno in Parlamento con le idee chiare per fare la differenza, è evidente che non è nei piani dell’attuale politica andare in questa direzione.
Tornando all’argomento d’apertura, non bisogna infine fare d’un erba un fascio, perchè (ve lo posso dire di persona) la qualità della frutta data nelle scuole è veramente ottima, ma delle volte, come scrivevo prima, bisognerebbe mettere da parte il risparmio assoluto e pensare più al risultato, sarà decisamente più premiante… sopratutto pensando che si tratta di bambini, il futuro di questo Paese.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra