Quando si parla di agricoltura, si è portati a pensare esclusivamente al mondo legato all’attività agricola ma, in realtà, il mondo dell’agricoltura è invece decisamente più vasto, e parlando di territorio, non si può prescindere da tutto ciò che risulta essere in sua difesa. Nel corso degli anni è risultato un errore fare, o tentare di fare, del paesaggio una scienza perchè non è interessante leggere l’ambiente o il territorio in termini scientifici, ma lo è in quanto contenitore di miti, sogni ed emozioni, in quanto accumulatore di metafore per capire le contraddizioni e i problemi del nostro tempo, e per queste sue qualità nel campo delle rappresentazioni e nel territorio dell’estetica diventa una componente necessaria per riprogettare il mondo in cui viviamo.
Ciò che dobbiamo fare oggi è reinventare “una scenografia del paesaggio con attori e non semplicemente con spettatori. Il paesaggio rurale che abbiamo perso per effetto della desertificazione delle campagne era un paesaggio di eventi della messa a coltura attraverso la vigna, il grano ecc.”. Questa storia di eventi è ben più importante di quella della città, ma noi l’abbiamo dimenticata.
Per questo motivo Insieme per la Terra trova molto interessanti i progetti di recupero degli antichi borghi rurali che hanno formato una vera e propria rete di Alberghi Diffusi, proposte che nascono con l’intento di offrire agli ospiti l’esperienza di vita di “una volta”, senza far mancare quei servizi necessari di accoglienza, assistenza e ristorazione. Vi siete mai imbattuti nello straordinario esempio di Belmonte Calabro nella provincia cosentina? O magari quella di Torre Soca a Lovere nella provincia bergamasca?
Uno sviluppo, o meglio, un recupero del territorio che non crea alcun impatto ambientale perchè non si vuole costruire nulla, ma ci si limiterà al recupero di ciò che è già esistente.
Fondamentale per la buona riuscita del progetto, è la capacità di fungere da “presidio sociale” stimolando iniziative e coinvolgere i produttori locali che diventerebbero la componente chiave dell’offerta. Un vero km 0 alla riscoperta di ciò che la nostra terra ci può offrire.
L’idea di Albergo Diffuso significa anche rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori e del turismo in generale attuando un modello di business innovativo.
Il turista di oggi, è sempre più portato a scegliere soggiorni brevi in luoghi che sappiano offrire quel “qualcosa in più” facendo la differenza e permettendogli di vivere un’esperienza unica nel suo genere. Non più un turismo basato solo sul “visitare”, ma incentrata soprattutto sul “vivere”, dove la promozione dei prodotti tipici locali, offrirà il vantaggio di valorizzare il territorio con un nuovo modello di sviluppo sostenibile, in grado anche di creare maggiori opportunità occupazionali. Questo sviluppo orizzontale totalmente diverso dai classici alberghi con struttura verticale, vede proprio nei produttori agroalimentari locali la componente chiave dell’offerta turistica proposta.
Ovviamente l’intervento di recupero delle strutture esistenti, è basato esclusivamente sul principio di architettura ecosostenibile in armonia con i sistemi naturali interessati.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra