L’articolo straordinario di Vois Magazine non lascia alcun dubbio: il TTIP va fermato perchè apporterà un danno incalcolabile alle nostre Imprese.
Si chiama Transatlantic Trade and Investment Partnership, meglio noto come TTIP, ufficialmente è finalizzato a «ridurre le barriere commerciali» e a «rilanciare la crescita economica per uscire dalla crisi». Dopo quasi tre anni di silenziosi negoziati, da qualche settimana, l’accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti è finalmente al centro del dibattito internazionale.
“Per Feditalimprese la firma del trattato potrebbe provocare un danno economico consistente alla già critica situazione delle piccole e medie Imprese italiane, il TTIP porterà molti agricoltori d’Europa a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa minacciando le aziende agricole di tutta l’area dell’UE”.
I prodotti alimenti a denominazione d’origine protetta rischieranno di essere confusi con prodotti analoghi, prodotti anche negli Usa, realizzati con norme igieniche più blande di quelle vigenti oggi in UE in materia alimentare.
Per favorire il libero mercato si abbasserebbero gli standard di qualità, sulla sicurezza dei cibi o della salubrità dell’ambiente, dei luoghi di lavoro, sull’utilizzo di sostanze non del tutto prive di conseguenze negative. Anche dal punto di vista della tutela del consumatore i livelli di difesa scenderebbero inesorabilmente con uno sbilanciamento verso il business.
I campi di intervento del trattato spaziano dalle tariffe doganali alle lungaggini amministrative, cambio delle regole delle controversie con le Corporation e istituzione di arbitrati che sovrasterebbero persino le legislazioni nazionali.
Ci sono poi nuove regole sui servizi finanziari, sull’agroalimentare e la sanità. Tutto in ossequio alla sacra regola dell’incremento del business.
“Sembra il riproporsi, ovviamente amplificato, afferma Gianluca Micalizzi presidente di Feditalimprese, di quanto accaduto con la liberalizzazione degli scambi all’interno dell’UE, molte piccole imprese si sono viste schiacciare dal predominio delle grandi “BIG”, e solo chi ha scommesso, investendo sull’innovazione, è riuscito ad andare avanti. In Italia la maggior parte delle aziende sono di piccola-media dimensione e nel caso in cui questo accordo vada a buon fine, gli imprenditori italiani dovranno affrontare ancora più la concorrenza di colossi mondiali”
Facilitare in questo caso molto spesso significa diminuire costi e controlli per abbassare i prezzi ed essere maggiormente competitivi sui mercati. A discapito della qualità e della genuinità.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra