L’articolo di Lorenzo Pelliconi, pubblicato su Agronotizie, può sicuramente, in un primo momento creare ottimismo in un settore, come il nostro, particolarmente travolto dalla crisi economica. I giovani italiani che vogliono ritornare alla campagna e/o proseguire l’attività famigliare hanno visto in questo provvedimento legislativo una speranza. Ma sarà così? Iniziamo con ordine a leggere questo articolo.
Al via la Banca delle terre agricole, con un nuovo applicativo disponibile da ieri 15 marzo sul sito dell’Ismea: qui sono raccolte tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali dei terreni, e in allegato le modalità e le condizioni di cessione e di acquisto. L’obiettivo è quello di costituire infatti un inventario completo della domanda e dell’offerta dei terreni e delle aziende agricole italiane, valorizzando il patrimonio fondiario pubblico e riportando all’agricoltura anche le aree incolte. La novità presentata da Ismea ha quindi come focus la rimessa in circolo di capitali e investimenti sulla terra, perno fondamentale per la ricomposizione fondiaria e per la lotta all’abbandono dei terreni agricoli. La Banca delle terre agricole può essere alimentata con i terreni derivanti dalle attività fondiarie gestire dall’istituto, sia da quelli appartenenti a regioni e province autonome, o altri soggetti pubblici interessati a dismettere i propri terreni. Grazie all’applicativo informatico, le terre sono individuate geograficamente e raggruppate per provincia. Lo strumento informatico permette di visualizzare infatti il numero di terreni disponibili, la superficie, le tipologie culturali, le informazioni catastali e la mappa. In caso di richiesta d’acquisto da parte di giovani agricoltori, è prevista la possibilità di richiedere un mutuo ipotecario all’Ismea. Le risorse ricavate dalla vendita dei terreni saranno destinate a interventi a favore del ricambio generazionale. “Si parte con i primi 8mila ettari di proprietà di Ismea – spiega il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – che vogliamo destinare con corsia preferenziale ai giovani. La Banca può rappresentare uno strumento fondamentale per rispondere alla richiesta di terreni e valorizzare al meglio il patrimonio pubblico fondiario. Dopo anni di attesa finalmente si parte. Dobbiamo stimolare in ogni modo la crescita delle nostre produzioni, consentendo soprattutto ai giovani di poter avere un accesso alla terra e al credito semplificati”. “Per questo motivo come Governo abbiamo messo in campo strumenti utili per gli under 40 come i mutui a tasso zero per gli investimenti – conclude Martina – inoltre aumentiamo del 25% gli aiuti europei, e soprattutto, con l’ultima legge di bilancio, l’esenzione totale dei contributi previdenziali per i primi tre anni di attività per le nuove imprese agricole condotte da giovani”. Soddisfazione anche dalle organizzazioni agricole. “Per facilitare l’ingresso di nuove leve in agricoltura bisogna prima di tutto agevolare l’accesso al bene terra – sottolinea il comunicato stampa di Agia, l’associazione dei giovani di Cia – ecco perché è importante la nascita della Banca delle terre agricole, che mette a disposizione soprattutto dei giovani il patrimonio pubblico. L’auspicio è che questa iniziativa possa contribuire a generare nuova occupazione under 40 in un comparto fondamentale del paese. La questione del ricambio generazionale in agricoltura è una priorità imprescindibile e passa proprio attraverso la capacità di incentivare i giovani a entrare nel settore”.
Sinceramente vogliamo fare alcune importante riflessioni:
-questo provvedimento legislativo era in realtà necessario per conoscere l’entità, la tipologia, la struttura del patrimonio demaniale sparso per lo stivale. Mancava infatti un’unica banca dati che raccogliesse le informazioni provenienti dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni.
-i giovani, al di sotto dei 40 anni, potranno utilizzare la garanzia di Ismea per chiedere mutui ipotecari; purtroppo non è stato messo in evidenza che tali garanzie sono considerate “accessorie” da quasi tutti gli Istituti bancari ossia di secondaria importanza. Quindi sono necessarie garanzie primarie come, per esempio, la firma dei propri genitori disposti a porre a vincolo i sacrifici accumulati in una vita di lavoro;
-per iniziare l’attività agricola, specie l’allevamento e/o la frutticoltura, è richiesta una dotazione economica particolarmente consistente sotto forma di attrezzature, capitale di conduzione, strutture, impianti vari, ecc.. Come può fare un giovane senza soldi in tasca riuscire a mettere in piedi un’attività?
-la redditività delle produzioni agricole la conosciamo tutti. Praticamente non esiste! Come potrà fare un giovane ad affrontare economicamente tali esposizioni?
-è evidente che l’argomento dell’affitto dei terreni demaniali, tanto annunciato nei mesi precedenti, è stato completamente accantonato dal Ministero. Giusto per fare cassa sulla pelle di giovani!
-come sempre non sono mai chiari i costi dell’intervento di Ismea, delle sindacali e delle banche.
Manca il contatto con la realtà. Manca il rispetto per il futuro dei nostri Ragazzi. L’importante che Martina e le Sindacali siano contenti nel fare cassa, anche grazie ad affermazioni giornalistiche entusiastiche, da noi definibili semplicemente indecenti.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra