Qualcuno diceva che la democrazia va imposta e mai chiesta. Sta di fatto che questo pensiero calza proprio a pennello con il comportamento di Coldiretti e degli amici collegati.
Innanzitutto in caso di una manifestazione promossa da no profit o comunque da Enti non obbedienti alle disposizioni coldirettiane è necessario imporre uno stop; ogni mezzo va bene come per esempio telefonate agli organizzatoti e/o a chi deve dare l’autorizzazione per la piazza o per il locale adibito all’evento. Per quanto concerne la carta stampata basta una chiamata all’ufficio commerciale minacciando di revocare lo spazio acquistato nell’anno solare per promozioni varie: se parlate di “quelli” noi revocheremo i nostri spazi!
Il sottoscritto è stato descritto come “provocatore” per denigrare l’attività non solo mia, ma anche di tutta la no profit; dobbiamo smettere di dire la verità e di rovinare gli affari coldirettiani. Nulla servono le proposte fatte o i progetti presentati; parliamo troppo! Ogni decisione deve venire dal mondo Coldiretti come in una società fatta di amebe.
Molti gruppi Facebook hanno come organizzatori dei Coldiretti dipendenti che, da un lato si fingono democratici e dall’altro ti escludono perchè troppo fastidiosi. Meglio difendere l’interesse personale piuttosto che capire la realtà delle cose, usando la propria ragione. Gli insulti per denigrare e offendere non mancano. Proprio oggi mi hanno dato del “meschino” perchè osavo parlare della moratoria; purtroppo non riesco a non raccontare la semplice verità delle cose, non riesco a non pensare che di tutti questi annunci televisivi nulla si concretizza. Ci vedono come degli asini obbedienti ma non hanno capito che siamo nel 2016.
La verità è scomoda, ma in alcuni casi è insopportabile.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra