Se veramente vogliamo dire la verità, almeno per una volta, e guardare la realtà per come è e non per come vorremmo che fosse, in Italia molte aziende hanno spostato e stanno spostando i propri siti produttivi all’estero. Piccole aziende e grandi marchi, senza se e senza ma, preferiscono Paesi con una minore tassazione e, ovviamente, minori obblighi produttivi.
Questo fenomeno che abbiamo imparato a conoscere da tanto tempo non è mai di fatto stato ostacolato dalle Autorità nostrane; semplificazione burocratica, miglioramento delle infrastrutture, premio alla meritocrazia del personale sono stati sostituiti con l’indifferenza politica, ad eccezione del clamore mediatico di un’edizione del telegiornale.
La Fondazione Insieme per la Terra non vuole essere un’impresa ma semplicemente un punto di riferimento associativo per tutto il settore primario italiano e, se volete, dell’intera Comunità (termine poco usato ma per noi rappresenta un punto fondamentale). Noi abbiamo deciso di dare, nel nostro piccolo, un umile segnale in controtendenza ossia di vietare il trasferimento della Fondazione all’estero. L’articolo 1 dello statuto dell’Ente recita infatti “È vietato il trasferimento della sede legale e fiscale fuori dall’Italia”.
Sarebbe stato molto più semplice per noi costituire la Fondazione all’estero, in Svizzera o nei Paesi anglosassoni, senza badare alla evidente contraddizione che sarebbe emersa nel parlare di Made in Italy. Abbiamo preferito essere coerenti con noi stessi o, se preferite, essere schietti come nostra consuetudine.
Non sappiamo se saremo un esempio per qualche Azienda o per qualche politico troppo addormentato, ma sicuramente ancora una volta dimostreremo con i fatti quanto è grande il nostro amore per il Belpaese e quanto può fare il volontariato per tutta la Comunità.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Fondazione Insieme per la Terra