Una settimana fa, nell’occasione della visita di Rohani in Italia, è stato messo in evidenza l’atteggiamento che la politica ha nei confronti dell’eccellenza italiana. Si, la nostra tanto decantata Patria, madre di Leonardo da Vinci, di Raffaello Sanzio, di Guglielmo Marconi, “la culla della cultura” così siamo identificati in tutto il mondo, messa alla gogna dal vil denaro. Roma che una volta era la dove la cultura nasceva e cresceva, capitale di un Paese potente e fiorente in tutto il mondo conosciuto, è diventata una nazione accattona e servile. Svendiamo la nostra essenza per paura di sprofondare tra le macerie di quello che siamo stati, perchè adesso il nostro patrimonio storico ineguagliabile nel mondo, è diventato un peso, un costo e per la politica anche un intralcio. Tutti gli altri Paesi che hanno uno straccio di storia, innalzano musei e ne cantano le lodi, a noi invece da fastidio, tanto da lasciarli marcire, distruggere da decerebrati vandali di ogni dove, oppure nasconderli appunto, inscatolarli.
Forse pensavano che il potente Ministro Iraniano non fosse così “intelligente” o “evoluto” per capire che la statua raffiguranti persone nude, erano opere d’arte e non il mero corpo nudo che in realtà raffiguravano; io ad essere in lui, mi sarei sentito anche un po offeso.
Ed è appunto questo che sta accadendo in Italia, inscatolamento seriale. Si inscatola la cultura, la qualità unica dei nostri prodotti alimentari, i nostri vini, i nostri oli, il nostro latte e lo si fa per fare posto agli altri. Prodotti in Stati dove non v’è la stessa tutela che c’è in Italia, con l’uso di agenti concimanti e antiparassitari che nel nostro paese non si possono usare (e meno male), controlli sulle carni a partire dalla nascita del bestiame da macello che in altri Paesi non ci sono e nei quali si chiudono anche 2 o 3 occhi in luogo di leggi di marcato sempre più spietate e questi mercati sono nostri concorrenti e per tutta risposta, sono anche agevolati politicamente ed economicamente!
Inscatoliamo la nostro sovranità monetaria perchè l’Europa ce lo impone e perchè ce la siamo imposta questa Europa, ci siamo lanciati in un tunnel senza fine, dove ad ogni passo che si fa verso l’interno, si perdono dei pezzi. Prontissimi sono a Bruxelles a multare non appena qualcosa non viene fatta secondo la loro volontà, a cambiare leggi (vedi TTIP) e sospendere trattati insolubili (vedi Schengen) quando fa loro comodo, ma senza spiegare dove andranno tutte quelle persone che non verranno fatte passare alle dogane, dovranno forse tornare in Italia o in Grecia? E’ da li che sono entrati in Europa! Oppure le frontiere a sud non devono essere protette come quelle a nord? Rieccoci ad una cosa già detta: L’importante è che non sia un problema mio… egoismo!
Abbiamo ben capito che le scatole che l’Europa ci sta mettendo attorno non sono così virtuali, la vicenda delle coperture davanti alle statue durante la visita di Rohani è solo una banale coincidenza, ma beffarda perchè fotografa una realtà ben più ampia che passa dall’agroalimentare, con l’appiattimento di tutte le eccellenze per spianare la strada alle multinazionali del cibo, appiattimento della sovranità, appiattimento del credito privato, appiattimento delle tutele sul lavoro e così andare e forse l’elenco potrebbe ancora allungarsi. Siamo di fronte ad una fortissima spinta alla standardizzazione della massa ed alla concentrazione del potere e delle ricchezze in un unico manipolo di persone.
Eppure non ci si ribella, evidentemente va bene così…
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra