Si sa la protesta agricola è assolutamente intermittente. Da ottobre a febbraio potete vedere gli agricoltori e gli allevatori a manifestare in piazza, a far presidi ai caselli autostradali e/o in riunioni interminabili con o senza le associazioni di categoria.
I sindacati, che ben conoscono questa realtà, sanno ben usare e sfruttare questi comportamenti ovviamente a proprio vantaggio; bastano promesse vaghe, bastano finte proposte di settore, bastano tanti sorrisi e faccia tosta per “zuccherare” il clima avvelenato del momento. Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri sanno benissimo che una volta superata la data del 30 di settembre in Lombardia o il 30 di ottobre nel resto della penisola non potrà essere data disdetta da parte dell’associato di turno. E il gioco è fatto!
Il duro lavoro estivo, l’impegno quotidiano necessario nell’allevamento, l’intermittenza del sostegno alla protesta dei Mass Media oramai vicini alle sindacali, permettono di spegnere ogni focolaio acceso nel Belpaese.
Essere una voce fuori dal coro è molto difficile soprattutto per chi ha un’attività agricola; sull’agricoltore “ribelle” vengono esercitate dalle sindacali ogni tipo di pressione, in puro stile dittatoriale. L’agricoltore è economicamente e socialmente troppo debole per opporsi alla straordinaria forza che hanno le attuali sindacali italiane.
Che fare? Sostenere semplicemente e quotidianamente la nostra no profit e/o altre associazioni non sindacali, che sono dalla parte di chi lavora perchè non basate sui privilegi milionari di cui godono i sindacalisti italiani. Un sogno o una realtà? Noi siamo vivi e vegeti, continueremo a crescere e daremo parecchio filo da torcere a tutti coloro che vogliono distruggere la nostra terra e le nostre eccellenze.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra