Divide et impera è una locuzione latina tornata oggi in uso, secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un’autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie. Il motto attribuito a Filippo il Macedone e ripreso da Luigi XI di Francia e dalla Casa d’Asburgo, può tranquillamente candidarsi come lo slogan ufficiale dell’attività dei nostri Sindacati agricoli.
Sono consentite, senza risparmio alcuno, ogni tipo di strategie per dividere gli agricoltori, contrastare le loro lamentele ed arginare proteste che potrebbero assumere dimensioni di rivolta.
Ridurre al minimo le comunicazione con i soci limitandola magari agli obblighi da assolvere ed ai conti da pagare, realizzare separatamente manifestazioni magari addolcendole con il politico più amico, evitare la realizzazione di riunioni di protesta, nascondere l’ammontare degli stipendi dei dirigenti, adottare il silenzio sui provvedimenti legislativi che possano fare cassa sindacale, limitare la protesta al folclore, imporre ai partiti il silenzio sulla loro incapacità in cambio della realizzazione di accordi sono tra le tante tecniche utilizzate dagli attuali Sindacati per nascondere e camuffare la realtà.
Sinceramente mi domando fino a che punto saremo in grado di subire questo massacro del presente ma, soprattutto, del futuro nostro e delle persone a noi care.
Più il mondo agricolo è diviso e più sarà spremuto.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra