In questi giorni ci siamo sentiti ribadire, in tutte le salse, che i problemi del prezzo del latte erano risolti dopo l’incontro romano per la definizione del paniere di voci utilizzate nel nuovo meccanismo ideato dal Ministero. Oggi si scopre che il braciere è ancora caldo, anzi letteralmente bollente.
Secondo Agricolae in queste ore si sta verificando una situazione paradossale.
Si rimette tutto in discussione per il prezzo del latte alla stalla. Lactalis sembra disdica l’accordo per evitare che si rinnovi automaticamente. L’industria del latte avrebbe inviato infatti – da quanto apprende AGRICOLAE – una lettera alle aziende fornitrici per comunicare che dal primo di aprile ritratterà sul prezzo del latte. Il contratto verrebbe dunque in questo caso disdettato per evitare che si rinnovi automaticamente a 36 centesimi (cifra non riportata nella lettera). La Lactalis è comunque disponibile a rinegoziare l’accordo – si legge – e invita a mettersi in contatto se interessati tenendo presente che rispetterà le normative italiane e comunitarie. Il problema è che l’accordo del ministero scade a fine febbraio. Marzo rimane quindi scoperto e i produttori agricoli si trovano così con le spalle scoperte anche da parte delle istituzioni che si faranno nuovamente parti attive dal primo aprile.
L’attività monopolistica manifestata con assoluta arroganza di chi decide di schiacciare, con il silenzio – assenso sindacale, i nostri allevamenti, tessuto principale del nostro primario.
Ancora una volta ci rendiamo conto della necessità di un’Azienda pubblica di raccolta e lavorazione latte che possa contrastare questi comportamenti lesivi sia nei confronti delle nostre Aziende ma anche nei confronti dei consumatori.
Quando il Ministro Martina “accenderà” la lampadina?
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra