Per millenni la Medicina si è concentrata soprattutto sull’alimentazione. “Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” diceva Ippocrate, il primo medico di cui si ha notizia. Identica attenzione fra i romani e poi nella Scuola Salernitana che mille anni fa pose le basi della Medicina moderna.
Per secoli la nutrizione è stata uno dei pilastri dell’insegnamento della Medicina; era chiaro che il nostro corpo funziona bene grazie a una corretta alimentazione. Dalla metà dell’ottocento in poi il successo della farmacologia ha messo in ombra la nutrizione; in molti corsi universitari i medici non seguono corsi specifici di nutrizione, lacuna gravissima visto il ruolo che l’alimentazione svolge in ogni attività di prevenzione e gestione della salute.
Grazie agli enormi progressi registrati nel campo dei farmaci siamo in grado di prevenire o di curare la stragrande maggioranza delle malattie acute tanto che oggi la nostra salute soprattutto nei Paesi avanzati come l’Italia è minacciata quasi unicamente da malattie non trasmissibili, prevalentemente croniche, quali diabete, ipertensione, fattori di rischio cardiovascolari, tumori, osteoporosi ed invecchiamento cerebrale. Una corretta alimentazione può essere la leva per prevenire gran parte di queste malattie che sono causate proprio da comportamenti errati alimentari.
L’urbanizzazione ha distanziato, sia fisicamente sia culturalmente, consumo e produzione di cibo. Una catena ininterrotta di tradizioni e conoscenze si è spezzata. Pochi di noi hanno visto sui campi o nelle stalle quello che acquistano sui banchi di un supermercato. I cibi sono sempre più lavorati e questi processi, che pure garantiscono alti standard di igiene e sicurezza, prevedono l’aggiunta di sale, di zuccheri, di sostanze che restituiscono agli alimenti il sapore e il colore che il processo di produzione ha tolto o che li rendono più vicini alle attese del consumatore.
Oggi nei Paesi avanzati, grazie all’industria, al commercio, alle nuove tecniche di allevamento e coltura, la maggior parte delle famiglie riesce a garantirsi il necessario apporto nutrizionale. Ma nel frattempo il nostro dispendio calorico si è ridotto. Pochi lavori impegnano seriamente il corpo, non molte persone camminano per più di qualche centinaia di metri al giorno; l’obesità è in continuo aumento nel mondo, anche fra i giovani, e obesità significa diabete, significa rischio moltiplicato di infarti e ictus.
Negli ultimi anni si è fatta strada, almeno nella popolazione più informata, una grande attenzione al rapporto fra alimentazione e salute. La migliore scelta per la tutela della propria salute e quella della propria famiglia è la dieta mediterranea che tra l’altro permette un’approccio degustativo ricco di sapori e profumi ineguagliabili.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra
Fonte: Modus