Oggi arriva una bella notizia: I cantucci e l’Asparago di Cantello diventano IGP, ma per non farci sentire troppo felici, si sente subito vociferare che il nostro Lambrusco si sarebbe potuto fare anche in Spagna. In pratica, una DOP ed una specialità ed una caratteristica di un vitigno centenario (ma ne sarebbero seguiti subito anche altri) sarebbero potuti essere prodotti anche in altri Paesi EU, senza alcuna tutela ne riferimenti a quello originario.
Per fortuna, il nostro Ministro Maurizio Martina ha difeso uno delle più importanti bandiere italiane nel mondo, il vino appunto e nello specifico, i nostri vitigni, con il Commissario Europeo Phil Hogan (non è quello delle scarpe!) in questo Comunicato Stampa sul sito del MIPAAF.
La domanda che sorge spontanea è: ma allora è vero che ce l’hanno con noi?
Perchè l’EU tenta continuamente di smontarci tutte le nostre eccellenze per renderle comuni all’Europa? Vuole forse globalizzare o appiattire il livello sul territorio? Oppure, se vogliamo gridare al complotto, c’è l’accordo sul TTIP da rispettare e quindi tutte le nostre care sigle di tutela devono essere abbattute? Oppure banalmente (in modo un pò ignorante) sono semplicemente un pò invidiosi che da noi si fanno delle cose che da loro si sognano?
Davvero lo scetticismo rischia di essere l’approccio con la quale dobbiamo valutare ogni emendamento, legge o DDL che arriva da Bruxelles? Oppure possiamo pensare che ci sia un altro intento, che però dovrebbero ben spiegarci perchè davvero, anche a non volerci mettere la malizia, finisci per non fidarti più e veder male anche dove non c’è, o comunque ti aspetti che ci sia sempre un secondo fine dietro ad una iniziativa anche benevola.
Ringraziamo quindi il Ministro Martina che s’è preso carico di questo immenso problema, speriamo che si possa fare qualcosa per il discorso Olio Tunisino, prima di ritrovarci a chiederci cosa sia successo rialzandoci da terra dopo una rovinosa caduta.
<< Lambruscos espagnolo? Martina ci difende! >>
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra