Come avevamo abbondantemente anticipato da tempo il Ministro Martina ha finalmente svelato la bozza di intervento a sostegno degli allevatori italiani. Non parliamo di una riforma strutturale, cosa assai sconosciuta sia a Roma che a Bruxelles, ma di un contentino tanto per comprare temporaneamente il silenzio degli allevatori.
L’Informatore Agrario riporta così la notizia:
Gli incentivi agli allevatori europei per tagliare o sospendere la produzione dovrebbero essere di 14, forse 15 centesimi di euro per kg di latte prodotto, come chiesto dai rappresentanti dei produttori tedeschi. Questo è uno dei primi dettagli che emergono dalla discussione in corso a Bruxelles tra esperti della Commissione europea e dei Paesi membri sui dettagli del piano di aiuti straordinario da 500 milioni di euro per l’allevamento annunciato il 18 luglio.
Ci vorrà però un altro incontro, fissato il 25 agosto, per approvare definitivamente le misure. Il pacchetto proposto dal commissario all’agricoltura Phil Hogan prevede una prima tranche di 150 milioni per indurre agli allevatori a tagliare la produzione. L’orientamento è di garantire un incentivo di 14 centesimi di euro/kg, con l’obiettivo di togliere dal mercato 1,07 milioni di tonnellate di prodotto, e non 1,4 milioni come annunciato in un primo momento.
Secondo la bozza di atto delegato in possesso de L’Informatore Agrario gli allevatori, sia individualmente sia tramite op e cooperative, potranno presentare domanda per accedere al regime attraverso gli organismi pagatori nazionali. La prima data limite è il 19 settembre e, a meno che le risorse non vadano esaurite, ci saranno altri tre appuntamenti: 17 ottobre, 14 novembre e 12 dicembre. La Commissione ha fatto presente che la seconda tranche dei finanziamenti, che vale 350 milioni ed è distribuita agli Stati, è complementare alla prima, con un invito esplicito alle capitali europee a utilizzare la dotazione nazionale per rinforzare lo schema UE.
Interessante sapere, o meglio non sapere, che non sono ancora stati definiti i paletti di accesso con i relativi requisiti necessari. Tutto rimandato alla riunione del 25 agosto.
L’unica cosa certa è l’esultazione della Coldiretti e Confagricoltura che già conteggiano la percentuale che sarà richiesta anticipatamente al momento della realizzazione della pratica.
Mentre la produzione di latte in stalla calerà gli allevatori dovranno digerirsi anche lo sciacallaggio delle sindacali che, ovviamente, pensano unicamente ai propri privilegi ed interessi.
Volete essere degli allevatori seri restituendo al mittente questo contentino e chiedendo una riforma strutturale del settore o volete calare le braghe ?
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra