MANTOVA. C’è una prima crepa nel fronte costruito a Milano tra i produttori di latte. Due organizzazioni di produttori lombarde, una cremasca ed una bergamasca, avrebbero tentato l’accordo in solitaria con Lactalis. Nessun accordo sottoscritto, in quanto la multinazionale francese avrebbero offerto i “soliti” 33 centesimi a litro, prezzo inferiore all’ultimo strappato per il latte spot, vicino ai 44 centesimi.
Concordiamo perfettamente con la profonda irritazione manifestata ai media dall’Assessore Gianni Fava.
La notizia fa però infuriare l’assessore regionale Gianni Fava, che per tenere unito il fronte dei produttori si è speso molto: «Spero che la notizia venga smentita – scrive in una nota – perché se fosse confermata si tratterebbe di un gesto gravissimo, che dimostra ancora una volta quale sia il livello di responsabilità di alcuni soggetti che operano sul mercato e che rischia di mettere seriamente in discussione la funzione e il valore stesse delle op come strumento di garanzia e di tutela del valore delle produzioni lattiere delle nostre regioni».
Raggiunto al telefono l’assessore ricorda che le due op in questione non avevano sottoscritto alcuna delega, e quindi non violano patti contrattuali, ma danno una sferzata al “gentleman agreement” raggiunto a Milano, prezioso per dare maggiore forza contrattuale ai produttori, in un momento in cui il mercato sta tornano a richiedere molta materia prima: «Tra l’altro non essere riusciti a chiudere un accordo rivela ancora di più l’insensatezza del tentativo. Io mi chiedo come facciano i soci di quelle Op, relativamente alle quali nei prossimi giorni sono proprio curioso di vedere se possono ancora contare sui termini numerici di rappresentanza, a sopportare tutto questo e, contestualmente, capisco per quale motivo l’incontro proposto dal sottoscritto a una di esse per la giornata di ieri sia stato respinto al mittente e rinviato a data da destinarsi. Ora capisco: mentre non avevano tempo per ricevere me, andavano a sottoscrivere gli accordi sul latte. A questo punto credo che nessuno abbia più titolo per chiedere alla politica di intervenire – conclude l’assessore – quando al contrario è lo stesso mondo delle imprese e della propria rappresentanza a dimostrare scarsa solidarietà e assenza totale di lungimiranza».
Fava commenta anche la notizia rilanciata ieri dalla Gazzetta del nuovo accordo tra Opas e Virgilio: «Ritengo molto positivo l’accordo di collaborazione fra Opas, op di allevatori di suini, e il Consorzio Virgilio, per la gestione delle carni congelate. Regione Lombardia mette a disposizione cospicue risorse per i progetti di filiera e l’aggregazione. Eventuali progetti ad alto tasso di innovazione saranno presi in considerazione con la dovuta attenzione».
Ovviamente a stoppare questa fuga in solitaria arriva, tardivamente, il consueto monito delle sindacali che, a dire il vero, temono la realizzazione di un buon lavoro fatto da altri; infatti se le OP dovessero siglare un buon prezzo causerebbero una emoragia di soci dalla Coldiretti e dalla Confagricoltura.
Confagricoltura Lombardia richiama alla compattezza del mondo agricolo sul tentativo delle Op di strappare un accordo in solitaria: «Riteniamo del tutto inopportune eventuali fughe in avanti da parte di Organizzazioni di prodotto o di altri soggetti che sottoscrivano accordi separati in questa fase, rompendo il fronte comune degli allevatori – ammonisce il presidente Matteo Lasagna – pur comprendendo la volontà di dare risposte agli allevatori in tempi rapidi, ritengo fondamentale che il fronte agricolo rimanga compatto per potere sostenere con maggiore forza le nostre istanze nell’ambito della trattativa che verrà avviata a breve».
La cosa curiosa che il tradimento dovrebbe avere nomi, cognomi e indirizzi. Come sempre tutto tace. Il fronte dei produttori tornerà ad essere unito o ci saranno altri tradimenti in cambio di qualche “regalia” ? Gli unici che ci rimettono sono, come sempre, gli allevatori italiani.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra