Questione Latte
Notizia di questa mattina, il Ministro delle Politiche agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina ha attivato l’antitrust perchè si verifichi il rispetto delle regole contrattualizzate, ecco il comunicato stampa:
“Abbiamo trasmesso in queste ore all’Antitrust, per le sue valutazioni di competenza, le numerose segnalazioni ricevute in merito al rispetto delle norme sui contratti di vendita del latte e sull’applicazione dell’art. 62 che abbiamo rafforzato con la nostra legge 91 di luglio. Abbiamo anche trasmesso i risultati delle valutazioni dei costi medi di produzione elaborati da Ismea ai sensi sempre della legge 91 nella quale abbiamo previsto anche che i contratti debbano essere scritti e avere la durata minima di un anno, oltre a contenere l’indicazione espressa del prezzo. Queste regole rafforzano la tutela degli allevatori, ma vanno rispettate. L’Ispettorato repressione frodi del Ministero è già operativo per le verifiche di propria competenza che ora potranno riguardare anche il raffronto tra prezzi di contratto e costi medi di produzione”.
Questione Olio
Sulla base delle segnalazioni pervenute da un’associazione di consumatori, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette, nei confronti di alcune importanti aziende che commercializzano olio in Italia. Oltre a tre marchi del Gruppo Carapelli (“Carapelli Il frantoio”, “Bertolli Gentile” e “Sasso Classico”), gli altri sono “Carrefour Classico”, “Cirio 100% italiano”, “De Cecco Classico”, “Prima donna Lidl”, “Pietro Coricelli Selezione” e “Santa Sabina”.
Secondo quanto segnalato, a seguito di test condotti dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di olii sottoposti a verifica sarebbero risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l’olio come extra-vergine di oliva. Queste condotte, una volta verificate e accertate, potrebbero integrare pratiche commerciali scorrette: le indicazioni riportate sulle etichette e nelle campagne pubblicitarie, per prodotti che non corrispondono alle caratteristiche qualitative dichiarate, sarebbero suscettibili di indurre in errore i consumatori nelle loro scelte d’acquisto.
Fonte: Agricolae
Quindi ci voleva un megascandalo da far tremare anche il suddetto Ministero per far “svegliare” i ben sopiti animi sulla vigilanza sulla concorrenza e sul controllo dei “cartelli”?
Se si fosse lavorato sin dall’inizio in questo modo, senza far finta di non vedere quello che stava succedendo, senza lasciar fallire migliaia di allevatori o agricoltori del comparto oleario per concorrenza sleale, senza dover aspettare che la gente, oramai esasperata stretta nella morsa dei debiti e di Equitalia, scendesse in strada con i forconi in mano a gridare ed a bloccare aziende, tutto questo non sarebbe stato necessario.
Ma è oramai evidente che si lavora sul “Se la va la ga i gamp” (*) e si continua a fare un baffo della legge e della correttezza e si va avanti così. Poi questi stessi si indignano se la gente gli blocca i cancelli delle aziende, per forza, va bene quando si sta zitti, quando si soffre in silenzio, ma quando ci si mette INSIEME e si combatte allora non va bene più!
Bene, noi siamo qui per questo, INSIEME si cambierà questo paese, che di salvaguardare il proprio patrimonio e le proprie eccellenze, non ne vuole sapere.
(*) un modo di dire lombardo che si traduce in “se va è perchè ha le gambe” che in pratica segnifica che “se non dice niente nessuno, c’è andata bene”
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra