Stasera riportiamo l’Articolo dal sito dell’Assessore lombardo all’Agricoltura Gianni Fava sul settore lattiero caseario, che sta rischiando di diventare l’ennesimo caso di mercato forzato:
(Milano, 17 febbraio) “Mi sembra che le soluzioni della crisi lattiero casearia sbandierate dal ministro Martina non stiano portando i risultati sperati e lo si evince dall’atteggiamento di alcuni importanti player del settore. Servono risposte urgenti”.
L’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, incalza il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, commentando la lettera che l’amministratore delegato di Igor Gorgonzola, Fabio Leonardi, sta inviando ai produttori in questi giorni.
In particolare, nella missiva Igor evidenzia un incremento dei ritiri dei quantitativi di latte del 15% rispetto al mese di novembre 2015, adducendo tali numeri come motivo del cambio di pianificazione produttiva, con la conseguenza di una ridefinizione dei quantitativi ritirati, di una gestione di due fasce di prezzo e di una ridiscussione dei contratti singolarmente azienda per azienda.
“Non entro nel merito delle politiche aziendali di Igor Gorgonzola – chiarisce Fava – ma non mi pare che gli sforzi del governo abbiano contribuito a risolvere un problema strutturale di mercato. Finisce così l’intervento del ministro sulla vicenda? Sono io a gufare o gli eventi stanno precipitando?”.
L’assessore lombardo, alla guida dell’agricoltura di una regione che produce il 42% del latte a livello nazionale, sollecita un faccia a faccia del ministro Martina in Conferenza delle Regioni. “Servono risposte urgenti, perché gli allevatori devono sapere con chiarezza che cosa il Mipaaf intende fare, al netto dei proclami – incalza Fava -. La situazione sta degenerando e gli effetti di queste azioni individuali del mondo industriale del latte rischiano di compromettere la sopravvivenza delle aziende”.
Vitale, secondo Fava, definire il ruolo del Fondo di solidarietà ed evitare prelievi inutili dalle tasche dei produttori. “Perché se il prelievo imputato dalla Commissione europea sull’annata lattiera 2014/2015 ammonta a 31,5 milioni di euro, Agea chiede una cifra di 100 milioni?”, chiede Fava, “non è il momento di estorcere denaro ad aziende al collasso. La Lombardia non può tacere su questo aspetto, vitale per le stalle”.
Ancora una volta: ma le nostre associazioni di categoria cosa fanno, dove sono? Saranno ancora in ferie?
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra