Le parole dell’Assessore all’Agricoltura della regione Lombardia Gianni Fava non lasciano dubbi:
“Ancora una volta l’Unione europea si rivela lontana dalle esigenze della zootecnia. Non una parola per la suinicoltura, minacciata da listini inadeguati e dal blocco alle esportazioni russe. Quanto alla proposta del secondo Pacchetto Latte, avanzata oggi dal commissario europeo Phil Hogan, contestiamo un intervento economico del tutto insufficiente e inadeguato a incidere sulle quotazioni della materia prima”.
Aggiunge poi:
“Manca organicità agli interventi – accusa Fava – e non si è tenuta in minima considerazione la capacità produttiva e i fabbisogni interni ai singoli Stati, mentre non è stato fatto alcun cenno all’Ocm latte”.
Infine:
“All’Italia vengono destinati 20,9 milioni di euro – annota Fava – contro i 22 della Polonia, i 30 del Regno Unito, i 49,9 della Francia e i 57,9 milioni della Germania. Non mi pare si possa definire un grande successo negoziale, ma non mi stupisco che siano rimaste le briciole. Anche la finalità, allargata al sostegno di regimi di qualità, incentivare allevamenti al pascolo, misure di sostegno al credito e all’aggregazione fra allevatori o per la cooperazione, rischia di non sortire effetti concreti”.
“Non dimentichiamo che con la scelta del MIPAAF di destinare a pioggia i 25 milioni di euro del Piano Latte precedente – ricorda Fava – non si è di fatto aiutato alcun allevamento. Mi auguro che non si ripeta più una scelta onnicomprensiva, ma si sostenga con le poche risorse a disposizione una linea chiara”.
Soldi spesi male, come spesso accade in Italia, soldi che vengono destinati ad aiuti “a pioggia” che non aiutano nessuno, anzi sono serviti ad innervosire il mercato che ha stabilizzato ad un prezzo più basso, poichè ha permesso un incremento della produzione.
In pratica, il MIPAAF e il Ministro Martina hanno un peso politico in Europa direttamente proporzionale agli aiuti che ci sono stati assegnati: quasi un terzo di quanto dato alla Germania, i numeri sono molto indicativi in questo senso.
Riprendiamo infine una frase di Fava: “… e all’aggregazione fra allevatori o per la cooperazione…” certamente, come possono collaborare gli allevatori quando le Sindacali non fanno nulla in questo senso, se non aggregarli in un mero registro dei tesserati?
Allevatori, non diteci che vi sentite ben rappresentati da queste sindacali, che sono solo capaci di tirar fuori le bandierine colorate per 4/5 ore di “protesta” simbolica ad un valico di frontiera o in una piazza italiana ed il giorno dopo è tutto tornato come prima?
Se è questo che vi soddisfa, beh, a settembre ci sarà da rinnovare le tessere, sapete già cosa fare.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra