Riportiamo integralmente la lettera che il Corpo Forestale dello Stato ha inviato al Governo. La nostra Associazione aderisce integralmente a questo appello.
Come noto il 13 agosto di quest’anno è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge n. 124/2015 con la quale il Parlamento delega il Governo ad emanare nuove disposizioni sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche tra cui, all’art. 8, comma 1, lettera a) il “riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia, fatte salve le competenze del medesimo Corpo forestale in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e di spegnimento con mezzi aerei degli stessi da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco nazionale dei vigili del fuoco con le connesse risorse e ferme restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni da attribuire, assicurando la necessaria corrispondenza tra le funzioni trasferite e il transito del relativo personale“.
Un intervento riformatore nel settore delle forze di polizia in generale, dove non si contano gli sprechi e le sovrapposizioni di competenze, era necessario e atteso da molto tempo; per questo motivo l’iniziativa legislativa è stata salutata anche dagli operatori del settore con favore e grandi aspettative. Il Corpo Forestale dello Stato vede poi al suo interno alcune criticità legate principalmente alla pesante carenza d’organico che nelle regioni del settentrione arriva a toccare il 50% delle piante organiche previste e ad una organizzazione amministrativa eccessivamente onerosa.
Purtroppo le modalità di attuazione della delega parlamentare da parte del Governo, apprese in modo ufficiale solo tardivamente, hanno fatto perno sostanzialmente sulla sola soppressione del Corpo Forestale dello Stato, ipotesi prevista dalla legge delega in via del tutto eventuale, facendo cadere tutte quelle aspettative che, non solo tra i dipendenti dell’amministrazione, volevano un rafforzamento ed efficientamento del Corpo Forestale mantenendone la natura unitaria e autonoma.
Il Corpo Forestale dello Stato oltre ad essere connaturata da un livello massimo di specializzazione, è l’UNICA forza di polizia con “funzioni tecniche”. Il forestale è di base un operatore di polizia con spiccate conoscenze tecniche e scientifiche che nel corso della carriera acquisisce una super specializzazione andandosi a formare su aspetti sempre più specifici della grande area ambientale (dall’agroalimentare, alla tutela del benessere degli animali, dalle indagini sugli incendi boschivi a quelle sui traffici di rifiuti).
Riportare tutto in un corpo di polizia generalista significa, di fatto, operare un processo inverso a quello di specializzazione. Infatti la formazione iniziale non sarà più specializzata bensì generica mentre la specializzazione si avrà solo in un secondo tempo con un numero di ore/livello conseguentemente inferiore all’attuale assetto.
La prospettiva legislativa manifestata dal Governo della creazione di una struttura in seno all’Arma dei Carabinieri con analoghe funzioni ha trovato una opposizione ancora più forte non solo tra gli organi di rappresentanza del personale che, forse per la prima volta, si sono trovati uniti contro la inaspettata proposta di militarizzazione, bensì un vastissimo parterre di soggetti istituzionali, membri della società civile, associazioni ambientaliste, personaggi pubblici, privati cittadini.
La contrarietà espressa dalla cittadinanza e da tutti i vari soggetti citati, è stata in buona parte raccolta dalla Campagna #SalviamolaForestale con il lancio di una petizione on-line sulla piattaforma Change.org che fino alla data odierna vede ben oltre 113 mila sostenitori a cui si è aggiunta una raccolta firme cartacea da parte dell’Associazione “Fare Verde”.
Oltre che dai singoli firmatari, tra cui moltissime personalità del mondo della cultura, dell’arte o impegnate in prima persona nella lotta alla criminalità in generale e ambientale in particolare, la petizione è stata sottoscritta anche da più di 70 associazioni ambientaliste e animaliste, tra queste la totalità delle più grandi associazioni a livello nazionale, che da sole rappresentano almeno 500.000 soci. Inoltre la campagna è sostenuta da moltissime associazioni culturali e professionali.
La Campagna #SalviamolaForestale propone di rafforzare il Corpo Forestale dello Stato partendo dal presupposto che tale istituzione è considerata, anche a livello internazionale, un esempio positivo di ente pubblico deputato in maniera efficiente alla tutela integrata delle risorse naturali e ambientali, razionalizzando l’attuale distonia rappresentata da una distribuzione non uniforme sul territorio nazionale (si pensi alle regioni a statuto speciale dove sono presenti dei corpi forestali locali), e alla contemporanea presenza di altri enti che si sovrappongono parzialmente alle competenze svolte (Polizia Provinciale, ICQRF).
A nessuno interessa un semplice passaggio aritmetico da 5 a 4 forze di polizia a prescindere. Interessano le riforme fatte con intelligenza e realmente indirizzate alla razionalizzazione delle risorse.
Sono i cittadini che lo chiedono: #SalviamolaForestale !
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra