Finalmente, dopo mesi e litri di inchiostro versati in “campagne elettorali” con slogan trionfalistici modello salvatori della Patria, leggiamo un Comunicato stampa sul sito di MIPAAF dove il si parla di uno stanziamento di 21 milioni in ricerca e sviluppo in campo agroalimentare.
Sinceramente, era ora che il Ministro Martina ed il Ministero facessero un passo verso la qualificazione di quello che ci porta in cima al mondo, ecco le sue parole:
“Vogliamo tutelare al massimo il nostro patrimonio unico di biodiversità – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – che è il tratto distintivo che fa dell’Italia un punto di riferimento per il mondo a livello agroalimentare. Per farlo investiamo nella ricerca pubblica, concentrando le risorse su un programma di attività che punta su innovazione e sostenibilità. In pochi anni possiamo essere leader sul fronte dell’agricoltura di precisione e delle biotecnologie sostenibili legate al nostro patrimonio colturale. Non siamo all’anno zero e vogliamo mettere a frutto le grandi professionalità dei nostri ricercatori, riconosciute anche a livello internazionale. Investiamo sulle migliori tecnologie per tutelare le nostre produzioni principali, dalla vite all’olivo, dal pesco al pero. Obiettivi chiari e ben definiti, con un percorso che guarda al futuro della nostra agricoltura. Anche in Europa va condotta una discussione definitiva perché queste biotecnologie vengano pienamente riconosciute, anche sotto il profilo giuridico, diversamente dagli Ogm transgenici”.
Un piano triennale permetterà alle migliori menti e tecnologie nel campo della ricerca agroalimentare, affidato appunto dal Crea, di studiare e affinare il nostro unico patrimonio genetico.
A me personalmente, la manipolazione genetica, anche se si parla di “affinamento” o “miglioramento”, sinceramente mi garba poco. Come sempre una miglioria di una cosa ben fatta è già di per se una modifica non naturale. Visto che si parla di un patrimonio genetico unico, la madre Terra ci ha messo qualche milione di anni a renderlo così, perchè dobbiamo migliorarlo?
Miglioria poi… migliore da che punto di vista? Perchè tutto ha una propria e personale visione del “migliore”. Migliore per noi a livello salutistico, oppure a livello imprenditoriale, oppure a livello naturistico o chissà quale altro. Come sempre quando si migliora qualcosa, bisogna scendere a compromessi, la coperta è sempre un pò corta, tolgo da una parte per dare ad un’altra, da quale parte protenderà la ricerca?
Alla fine non si tratta di ottenere comunque un OGM (organismo geneticamente modificato), alla fine è di questo che si sta parlando. Migliorato = Modificato – Forse non con lo stesso scopo degli scienziati di alcune multinazionali, ma comunque un OGM, nel bene o nel male resta una modifica alle proprietà originali.
Certamente non voglio mettere gramigna alla base di un buon progetto o di una cosa che ritengo valida. La ricerca e lo sviluppo sono sempre cose un pò accantonate quando non ci sono denari, si cerca di mantenere la barca a galla e non si vanno a cercare altri metodi per migliorare una cosa quando va bene così, spesso nemmeno ci si pensa. Quindi dicevo che l’idea è buona, speriamo che i “frutti” che verranno da questi 21 milioni non maturino solo nei conti correnti dei soliti noti.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra