La mancanza di una programmazione seria di tutela del territorio a livello nazionale, si continua ad evidenziare con la totale incapacità nel saper prevenire eventuali dissesti idrogeologici ed ambientali, per poi magari commediare davanti a gravi disastri lesivi, sia in termini di vite umane sia in termini patrimoniali, senza mai prendersi le proprie ben retribuite responsabilità.
Secondo i timori dell’Assessore all’Agricoltura Lombarda Gianni Fava “Sulla ripartizione dei fondi destinati al Piano irriguo nazionale, che da due anni non vede la luce, nonostante le rassicurazioni del Ministero delle Politiche Agricole, non accetteremo dal Mipaaf operazioni furbette, a vantaggio delle aree svantaggiate, lasciando le briciole alle Regioni del Nord. Se così fosse, la Lombardia scatenerà la terza guerra mondiale”.
Sul tema delle bonifiche Fava ha attaccato “l’inattività del ministero, solerte nel fare comunicati stampa, ma ancora fermo con i 300 milioni di euro destinati alle Regioni per il Piano irriguo e che ha voluto avocare a sé. Ebbene, a due anni di distanza lo stesso Presidente dell’Associazione nazionale delle bonifiche, Francesco Vincenzi, ha ricordato che nulla è stato fatto”.
Il rischio, secondo l’assessore Fava, è che “qualcuno a Roma applichi ai fondi del Piano irriguo inseriti nel Pon il criterio della priorità alle aree svantaggiate, dirottando così l’85% delle risorse al Centro-Sud e lasciando alle Regioni del Nord 45 milioni, che rappresenta il solo fabbisogno per la Lombardia. Provino a fare un giochino del genere, sostenendo con 255 milioni di euro l’Acquedotto pugliese o qualche altra magagna, e scatenerò la guerra”.
L’unica cosa certa è che si intravede un vero e proprio braccio di ferro tra il Ministero delle Politiche Agricole e le Regioni del nord Italia che, in termini di fatturato, rappresentano la spina dorsale dell’agricoltura italiana.
Mauro Cappuccio
Segretario Generale Insieme per la Terra