Mentre tutti festeggiano la nascita del monopolio della macellazione italiana, gli allevatori saranno posti davanti a gravi difficoltà. La nascita di queste realtà porterà a breve ad un allungamento dei tempi di pagamento del bestiame fornito dagli allevatori e anche dei beni e servizi erogati dai fornitori; infatti la contrattazione dei piccoli imprenditori si dissolve, come burro al sole, se posta davanti a colossi economici. Dopo aver pagato o meglio sottopagato per anni i tori forniti dagli allevatori italiani, i macelli ora si trovano ad acquistare capi all’estero perchè gli allevamenti nostrani hanno cessato l’attività. Continuando di questo passo le vacche fine carriera verranno letteralmente regalate ai macellatori con buona pace del silenzio delle sindacali. E l’Antitrust? Scomparso sotto il sole del Qatar!
CASTELVETRO Sta per essere annunciata l’acquisizione da parte del Gruppo Cremonini di Castelvetro, tramite l’azienda Inalca, della reggiana Unipeg, la prima cooperativa dello stesso settore in Italia. Sta così per nascere un colosso nell’ambito della lavorazione delle carni. Inalca supererà infatti i due miliardi di fatturato, unendo al proprio giro di affari gli oltre 400 milioni di vendite da parte di Unipeg, che vanta anche il marchio Assofood. Unipeg, oltre alla sede di Reggio Emilia, comprende anche lo stabilimento di Pegognaga, nel Mantovano, e la ex Castelcarni a Castelnuovo Rangone. La quota di mercato delle due realtà sarà così approssimativamente del 30%.
Inalca è una grande azienda leader nella produzione di carne bovina in Europa e nella distribuzione alimentare all’estero, in particolare in Russia e in numerosi Paesi africani.
L’ACQUISIZIONE La cooperativa Unipeg negli anni si è progressivamente riorganizzata per assumere l’assetto attuale. Le sue origini risalgono al 1946 con la fondazione dell’Azienda Cooperativa Macellazione. Il gruppo prende la forma attuale nel 2004, in seguito alla fusione di Unicarni e Macello di Pegognaga. Nel 2011 Unipeg ha rilevato Castelcarni, che diventa Assofood nel 2013, attiva nel settore dei porzionati e degli elaborati di carne.
Le motivazioni da un punto di vista strategico di questa operazione sono evidenti perché dall’acquisizione nascerà un gruppo che sarà un esempio di partnership di mercato tra pubblico e privato.
Inalca annovera infatti tra i propri azionisti, oltre al socio di maggioranza Cremonini con il 71,6%, anche il Fondo Strategico Italiano, il veicolo di investimento guidato da Maurizio Tamagnini e controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti, e i fondi sovrani del Kuwait e del Qatar con il 28,4% delle azioni.
Di recente, all’interno della sua strategia di acquisizioni, Inalca ha rilevato lo storico marchio della carne in scatola Manzotin, che è stato ceduto da Generale Conserve, azienda italiana specializzata in conserve alimentari.
La reggiana Unipeg è invece una società storicamente controllata dal mondo delle cooperative, che ne sono anche i maggiori clienti grazie all’importante network distributivo. Di recente proprio Unipeg stava portando avanti un progetto di ricapitalizzazione per superare le difficoltà finanziarie.
Una cosa è certa! Dalla nascita di questo vero e proprio monopolio sia gli allevatori sia i consumatori avranno ben pochi benefici.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra