Mai sentito parlare di affaticamento surrenale?
Una serie di sintomi tra cui stanchezza, occhiaie, disturbi del sonno… che detti così possono coincidere con molte altre situazioni.
Lo stress, si sa, innesca una serie di risposte biologiche: il rilascio di adrenalina e cortisolo dalle ghiandole surrenali, aumento della glicemia, aumento della pressione sanguigna e battito accelerato, sono tutte reazioni che il nostro corpo mette in atto come risposta allo stress.
Ma se in un tempo primitivo queste reazioni servivano per l’attacco o la fuga da una minaccia di pericolo, purtroppo oggi non si risolvono con l’azione, ovvero siamo sempre in allerta senza mai sfociare in un’azione “liberatoria”; con il lungo periodo le ghiandole surrenali continuano ad essere sottoposte a questo meccanismo senza fine, senza più dosare la giusta quantità di ormoni che continuano ad essere prodotti in errata quantità.
Se adrenalina e cortisolo continuano ad essere prodotti in quantità elevata, provocano il rilascio di testosterone che a sua volta può portare a resistenza di insulina (precursore di diabete), aumento di peso, ma anche problemi digestivi, aumento di ansia, appetito nervoso.
Il primo consiglio per alleggerire il carico surrenale è dormire bene… certo ma come si fa? Non è poi così semplice dormire bene ed alzarsi riposati dopo un bel sonno ristoratore e di qualità! Diciamo che un sonno che vada dalle 6 alle 8 ore, addormentandosi prima di mezzanotte ci permette di far abbassare naturalmente la produzione di ormoni, di riparare e rigenerare quanto consumato nella giornata.
Per dormire bene oltre a tecniche di rilassamento, attività blande e non adrenaliniche nelle ore serali, è utile non sovraccaricare il pasto.
Se arriviamo famelici a cena e svuotiamo il frigorifero sicuramente non avremo un sonno facile, anzi se preferiamo dei carboidrati (meglio se integrali) con delle verdure al posto di proteine animali (carni, salumi, formaggi) possiamo conciliare meglio il riposo notturno.
Non arrivare affamati a cena significa mangiare con regolarità durante il giorno almeno 5 volte distribuendo bene le calorie, i pasti, i nutrienti, l’acqua
Qualche idea verde per recuperare da stanchezza e stress:
Maca, una radice ricca di calcio, fosforo, magnesio e potassio, vitamine B, ferro; funge da adattogeno, ovvero aiuta il corpo nel recupero dell’affaticamento reagendo meglio allo stress, ridona forza e resistenza, equilibrio ed adattamento
Bietole o erbette, da aggiungere alla nostra tavola come contorni o come estratti, con il loro contenuto di betaina, abbassano l’omocisteina nel sangue, contengono magnesio di cui il nostro corpo fa largo consumo con lo stress… coloriamo la tavola di verde.
Kiwi, antiossidanti con vitamine C ed E, flavonoidi, antociani e carotenoidi, dosi di serotonina, regolatore del sonno e dell’umore.
Arance, con vitamina C che abbassa i livelli di cortisolo, contengono anche magnesio e potassio.
Sedano, contiene ftalidi, fitonutrienti con effetti calmante che aiutano mente e corpo al rilassamento, aiutano la pressione alta perché rilassano le pareti muscolari delle arterie; buona fonte di vitamina K, C, potassio, acido folico, fibre, molibdeno, manganese, vitamina B6.
Per una ricetta veloce “annientastress”: estratto di kiwi, arance, sedano!
Francesca Perego
Consulente in Nutrizione e Nutraceutica, Naturopata
Insieme per la Terra